Il certificato di abitabilità immobiliare

Il certificato di abitabilità di un immobile è un documento di notevole importanza atto in sostanza ad attestarne la vivibilità: detto ciò secondo recenti statistiche sono in molti ad ignorarne la valenza o a non conoscerne i requisiti di base. E’ importante all’uopo analizzarne la disciplina in linea generale evidenziando le modalità di richiesta della certificazione in esame e gli effetti in caso di difetto di questo documento. Il certificato di abitabilità immobiliare viene rilasciato dal Comune in cui è sito l’immobile stesso in base a criteri specifici che attengono le condizioni di igiene, sicurezza e salubrità della casa e, ovviamente, di chi vi risiede. Per tutti i nuovi immobili (nonché per i vecchi stabili in caso di modifiche importanti) va richiesto il certificato in esame. Si ha dunque un duplice effetto del certificato, da un lato sul godimento dell’immobile e dall’altro sulla sua commerciabilità. E’ intuibile infatti che tale documento riveste un ruolo fondamentale nei casi di cessione dell’immobile (sia che si tratti di vendita che di locazione) per attestarne la conformità alle norme igienico-sanitarie e urbanistiche: l’obbligo in questo senso grava sul venditore. A questo non equivale neppure un’eventuale pratica di condono. Le conseguenze della mancanza del certificato non possono non avere risvolti negativi di natura civilistica in capo al soggetto onerato e possono configurare perfino l’esenzione del locatario al pagamento dell’affitto. Se volete informarvi meglio riguardo i numerosi documenti e leggi del mercato immobiliare controllate i vari articoli presenti nel sito.