Lo stadio progettato da Hadid a Tokyo è al centro di una querelle

Lo stadio, dalla forma di un’astronave e con una capienza di 80.000 persone è stato al centro di una polemica da parte degli architetti del luogo, i quali si sono riuniti in un comitato, la cui discussione è stata intitolata “Re-thinking the New National Olympic Stadium”.

A Novembre del 2012 l'architetto anglo-irachena Zaha Hadid vinse il progetto per lo stadio nazionale del Giappone, contro ben 45 studi internazionali di architettura, tra cui il Populous, il più famoso.

Già, qui, arrivarono le prime critiche: si pretendeva che un progetto patriottico fosse realizzato da uno studio di architettura nipponico. La Hadid aveva risposto di aver lavorato in Giappone per 30 anni, dunque, poteva considerarsi un’abile conoscitrice dell’architettura del paese. Insomma, una posizione molto diplomatica, quella del noto architetto.

Tuttavia, nonostante i buoni propositi, la polemica si è di nuovo accesa. Lo stadio, è stato infatti accusato di essere esageratamente grande, rischiando di sminuire e coprire tutto il paesaggio e quelle che sono le architetture circostanti. Sou Fujimoto, uno degli architetti del comitato, ha spiegato che la protesta è nata proprio perché ottenga un riconoscimento. Ha dichiarato, infatti: “In particolare ci auguriamo che il progetto possa essere ridimensionato e maggiormente adattato al contesto locale”.

Bisogna, però, vedere se arriverà, o meno, la risposta dello studio di Hadid, che per ora sta sorvolando sulle critiche, mantenendo un dignitoso silenzio. Ai posteri l’ardua sentenza.

Il progetto in questione potrebbe quindi subire delle modifiche importanti, stremo a vedere.