Manutenzione programmata immobili

A differenza di ciò che accade in molti stati europei e no, in Italia non c’è una programmazione degli interventi di manutenzione edilizia nel privato, ad esempio nel caso di immobili in condominio o di un unico proprietario, e neanche nel pubblico, ovvero nel caso di immobili di proprietà delle istituzioni. Generalmente gli interventi di manutenzione vengono effettuati solo in stato di emergenza. Questo però, fa sì che diventi impossibile appaltare l’intervento economicamente e tecnicamente più valido ed aggiornato. Intervenire dopo un incidente non è mica semplice. Ad esempio la sostituzione della caldaia dell’impianto centralizzato viene decisa soltanto quando quest’ultima si ferma; vale lo stesso per il motore dell’ascensore che si arriva a sostituire solo quando si ferma; ciò vale anche per gli edifici pubblici scuole, ospedali, uffici . La mentalità fa sì che si tenda a risparmiare spendendo di più successivamente. Bisognerebbe, invece, intervenire prima. Il condominio avrebbe molteplici vantaggi. Infatti, ad esempio si potrebbe stabilire che ogni 25 anni si deve rifare l’impermeabilizzazione. Per far ciò si potrebbe accantonare ogni anno in bilancio una quota da destinare all’opera. In questo modo non vi sarebbero eccessivi carichi sulle famiglie. Una soluzione che sarebbe sicuramente equa, giacché ben potrebbe capitare che a seguito della cessione di un appartamento, l’acquirente si ritrovi a sostenere tali spese pur non avendo usufruito della precedente impermeabilizzazione. Sappiamo che ogni condominio ha un proprio conto corrente, si potrebbe così creare un investimento per i fondi in giacenza. Il lavoro potrebbe essere, inoltre, programmato utilizzando i momenti di minore impegno delle imprese. Questo consentirebbe di ottenere condizioni economiche favorevoli ed evitare soluzioni tampone, generalmente adottate da ogni condominio, in materia di infiltrazioni. Si verrebbe, poi, a creare un mercato interessante per le imprese, con un conseguente aumento della mole di lavoro ed un minore ricorso alla cassa integrazione. Forse in futuro potrebbero crearsi i presupposti per migliorare lo stato attuale degli immobili e la manutenzione programmata.