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Qualche giorno fa l’Istat ha pubblicato il suo ultimo dossier relativo all’andamento del ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche. In particolare, le convenzioni sarebbero state ben 109.786 unità nel solo II trimestre 2016, in rialzo del 24,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015.

Il dossier si sofferma poi ad elaborare in che modo il dato è aumentato nelle singole aree della Penisola, sottolineando come gli aumenti abbiano riguardato tutte le ripartizioni geografiche sebbene con qualche differenza: a trainare il dato nazionale sono state le Isole ( 30,9 per cento anno su anno) e il Sud ( 29 per cento su anno), davanti al Centro ( 26,8 per cento) e al Nord-ovest ( 20,2 per cento) e al Nordest ( 23,2 per cento).

Si noti comunque che il ritmo di crescita del secondo trimestre del 2016, rispetto a quanto era stato possibile sperimentare rispetto allo stesso periodo precedente, pur mantenendosi sostenuto, si è affievolito rispetto a quello del primo trimestre in tutte le ripartizioni geografiche. In maniera più dettagliata, nelle Isole e nel Nord-ovest, che avevano segnato nel primo trimestre la crescita tendenziale più sostenuta, si registrano i rallentamenti più sostanziosi: la crescita ha infatti determinato una decelerazione del -10,8 per cento e del -8,7 per cento, rispettivamente.

Infine, l’Istat sottolinea come nel primo semestre del 2016 il dato cumulato sia comunque molto positivo, con chiusura con una variazione positiva del 26,5 per cento, per un totale di 197.822 convenzioni (in aumento di 41.488 unità, in termini assoluti, rispetto al primo semestre 2015).

Tra gli altri trend di settore, notiamo ancora una volta l’affievolimento del peso relativo delle surroghe sul totale delle nuove erogazioni: le operazioni di sostituzione del mutuo rimangono molto importanti e in grado di condizionare il mercato, ma stanno comunque proporzionalmente calando rispetto alle effettive nuove operazioni di concessione. Continua infine a prevalere la passione per il tasso fisso: i tassi ai minimi storici stanno infatti invogliando sempre più persone a indebitarsi a condizioni certe e predeterminate, evitando le turbolenze future dei tassi di mercato.