Progettazione in crisi

La progettazione è in crisi. Cosa si prospetta per il 2013?

Il bilancio stilato dall'Oice sugli appalti pubblici di ingegneria e architettura per il 2012 è stato molto negativo.

Dicembre, secondo l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria è stato il mese di chiusura di un anno terribile nel mercato dei servizi di progettazione. I valori, infatti, superano in peius quelli del 1999. Il risultato dell’ultimo mese dell’anno è stato di +41,2 in valore su dicembre 2011. Il trimestre segna un +47,9%. Purtroppo, questo permette solo di arginare le perdite dell’intero 2012 sul 2011, -8,3%.

Vagliando altri dati, prendendo in considerazione l’aggiornamento al 31 dicembre dell'osservatorio Oice-Informatel, si contano 334 gare per servizi di ingegneria e architettura bandite nel mese, di cui 33 sopra soglia, per un importo complessivo di 68,3 milioni di euro (58,8 sopra soglia). Rispetto al mese di dicembre 2011 il numero delle gare cresce del 19,3% (+26,9% sopra soglia e +18,4% sotto soglia) e il loro valore cresce del 41,2% (+56,6% sopra soglia e -12,4% sotto soglia).

Il confronto con il 2011 resta fortemente negativo: 3.729 gare nel 2012, per un importo complessivo di 513,6 milioni di euro che, rispetto al 2011, calano del 2,6% nel numero e dell’8,3% nel valore.

I ribassi con cui le gare sono aggiudicate diventano sempre più bassi: i dati raccolti entro il mese di dicembre sottolineano che il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2011 è al 39,2%, per quelle indette nel 2012 è al 35,2%.

Luigi Iperti, vice presidente vicario Oice, parla dell’anno peggiore avutosi dai tempi della crisi del 1999. Nel mercato resterebbero solo poco più di 510 milioni all’anno, lasciando il forte dubbio che i cassetti siano ormai vuoti e non vi sia più nulla da affidare per il 2013. Intanto, nonostante i dati fortemente sconfortanti, va detto che nel 2012, rispetto al 2011, mentre il resto del paese è in calo, il Meridione cresce del +21,3%.

Ci vorrà ancora parecchio tempo prima di ritornare ai livelli pre-crisi