ZeroCarbon Building di Hong Kong

Composto di tre piani e immerso nel cuore della metropoli asiatica, lo studio Ronald Lu & Partners ne è l’ideatore. L’obiettivo del progetto è incentivare le autorità locali ad investire a favore dell’efficienza energetica in materia di edilizia.

L’edificio utilizza le tecnologie rinnovabili: il fotovoltaico ricopre l'intero tetto attraverso una curvatura di 21 gradi, la medesima latitudine di Hong Kong, per consentire ai pannelli di massimizzare il raccoglimento di energia solare. ZCB, con un processo di rigenerazione e biodiesel molto efficiente, utilizza gli oli esausti destinati alla discarica come combustibile per alimentare gli interni.

I materiali sono reperiti localmente e a basso impatto ambientale. L’edificio ha vari sistemi di ombreggiamento contro le temperature tipiche dell’estate di Hong Kong, nonché è dotato di frangisole e sistema di ventilazione naturale, durante i mesi più freddi. L’involucro è a tenuta termica e può essere meccanicamente riscaldato o raffreddato.

La progettazione passiva non si ferma all’interno, ma prosegue all’esterno. L’edificio è posto in mezzo al verde. E’ in grado di assorbire i rumori del traffico, la pioggia, ridurre l’effetto isola di calore e raccogliere le acque grigie e piovane che saranno trasportate in letti di canne. Il sistema domotico gestisce gli impianti e garantisce l’utilizzo di energia al massimo. Tanto che, attraverso questa struttura si ha il 45% di efficienza energetica in più, rispetto ad edifici simili come dimensioni ed uso.

La grande particolarità è la seguente, ovvero, si pensi che l’edificio genera un sovraccarico di energia che è capace di garantire il ritorno economico dell’investimento iniziale.

Un edifico tecnologico di grande importanza, forse in futuro ci saranno maggiori strutture simili a questa.