Immobiliare, gli effetti del coronavirus sui settori non abitativi

Immobiliare, Gli Eff...

In Cina la crisi da coronavirus è quasi finita, mentre l’Europa sembra essere caduta nella fase più dura di questa gravissima pandemia. E la continua cancellazione di grandi eventi fieristici (alcuni, in verità, rinviati ottimisticamente di pochi mesi), unitamente alle numerose restrizioni sui viaggi e sugli spostamenti, anche di lavoro, sembra impattare più duramente proprio sui Paesi europei a più alto tasso manifatturiero (come l’Italia, la Germania, la Francia e la Spagna). Gli effetti saranno pesanti anche sul settore turistico, e dunque sull’alberghiero, oltre che sul commerciale.

Insomma, un vero e proprio ciclone sull’immobiliare europeo e tricolore ma… attenzione a non esagerare. Secondo quanto afferma Cbre, l’effetto sarà solo nel breve - medio periodo.

Nel report in cui Cbre analizza l’impatto del coronavirus sul real estate nell’area Emea, infatti, viene sottolineato come sebbene i rendimenti immobiliari possano avere un impatto rilevante nel breve termine, in realtà le prospettive nel medio lungo termine rimangono positive. Merito, in parte, anche del fatto che i volumi degli investimenti sono tradizionalmente bassi nel primo trimestre di ogni anno, e tendono invece a correre più rapidamente negli ultimi 3 mesi dell’anno. Dunque, c’è tutto il tempo di rimettersi sulla retta via, a patto di poter archiviare l’epidemia in tempi relativamente rapidi. E non sarà facile.

La Cina

Tornando al report di Cbre, la Cina – grazie alla dura quarantena imposta a tutta la regione di Wuhan – è riuscita a minimizzare a poche settimane nel I trimestre la disruption sulle catene di fornitura e di beni intermedi dei settori a più alto valore aggiunto.

Purtroppo, invece, in Europa le conseguenze potrebbe essero essere più gravi. Nel vecchio Continente alcuni eventi, come il rinvio del Mipim, la “serrata” del Nord Italia, e le limitazioni crescenti in tutta la macro area, potrebbero mandare in crisi le catene di fornitura. Insomma, lo spettro della recessione è una sicurezza.

Quali effetti sull’immobiliare

Giova a questo punto cercare di capire quali potrebbero essere gli impatti sull’immobiliare. Ebbene, secondo quanto affermano gli analisti di Cbre, le restrizioni ai viaggi avranno, nell’immediato, un calo degli investitori immobiliare dall’Asia Pacifico.

Tuttavia se, come abbiamo già avuto modo di rammentare, il I trimestre è tradizionalmente il periodo più lento per il mercato degli investimenti (con il 20% del volume investimenti di tutto l’anno), un’eventuale ripresa nell’ultima parte dell’anno potrebbe limitare (non compensare del tutto, probabilmente) la portata negativa di un inizio d’esercizio da dimenticare.

Parlando a quanto conseguito nel recente passato, Cbre nota che finora l’impatto sul mercato degli uffici è stato limitato. Tuttavia, se dovessero concretizzarsi problemi logistici duraturi alle catene di approvvigionamento, a causa dell’interruzione della produzione e dei trasporti, allora questo potrebbe ostacolare sia la pipeline di nuove costruzioni sia le scelte di investimento.

Per Cbre, infine, la vendita al dettaglio nelle principali città europee dipende fortemente dal turismo. Ne deriva che una riduzione dei viaggi e un minor numero di turisti non può che pesare in maniera notevole.

Anche in questo caso, però, Cbre apre uno spiraglio di luce. Se infatti per un po' di tempo i viaggi intraeuropei subiranno una temporanea battuta d’arresto, è anche vero che il turismo nazionale potrà, nel breve periodo, rafforzarsi e compensare il calo dall’estero.

Quel che emerge, in sintesi, dal dossier della società di analisi, è un quadro sicuramente molto negativo nel breve termine, con un picco di gravità che per il momento è difficile stimare. Tuttavia, le previsioni sul medio lungo termine continuano a farsi ottimistiche, dimostrando che il settore comunque non perderà di vista una graduale strada di crescita sostenibile nei prossimi anni.

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