Immobiliare Italia in debole rafforzamento ma i prezzi non salgono

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Il mercato immobiliare è in tiepido rafforzamento, nonostante il rallentamento della crescita economica italiana e l’incertezza in materia di politica economica e fiscale. A parte tali effetti di “indebolimento”, è lecito affermare che il mattone tricolore sia in un contesto di tendenziale sviluppo, pur in attenuazione.

A proposito di ciò, si tenga conto come secondo Nomisma le principali città italiane nel corso della seconda metà dell’anno hanno evidenziato un’attenuazione del ritmo di crescita del mercato immobiliare rispetto al primo semestre, a causa di una minore vivacità delle compravendite (-1,9% su base semestrale) e ad una nuova ma modesta correzione al ribasso dei prezzi (-0,4% e -0,5%, in media su base semestrale rispettivamente nei comparti residenziale e di impresa).

Più complessivamente, per Nomisma il 2018 dovrebbe chiudersi con compravendite residenziali in aumento del 5,6%, mentre il 2019 dovrebbe evidenziare invece un ritmo di crescita più contenuto, pari al 4%.

Tuttavia, è l’indebolimento del contesto di riferimento a frenare il ritorno di interesse della “componente di investimento” per gli impieghi immobiliari, che nel corso del primo semestre aveva invece fatto segnare un’improvvisa accelerazione. Proprio la mancanza di questa componente (o, per lo meno, la sua presenza in modo più lieve) sembra essere una delle principali ragioni alla base della divergenza di andamento di transazioni e valori, con le prime in aumento del già citato 5,6% e i secondi in calo del -0,9% annuale.

A bilanciare la stagnazione dei prezzi, almeno parzialmente, è però arrivata la positiva nota di Nomisma legata alla maggiore vitalità delle locazioni. Non si tratta come è accaduto in passato, dell’esito di un massiccio trasferimento di parte della domanda impossibilitata ad accedere alla proprietà (cosa che, di per sé, sarebbe un elemento valutabile in modo evidentemente negativo) quanto dell’effetto che, soprattutto nelle grandi città, sta avendo la diffusione di soluzioni di affitto breve o transitorio in favore della componente di utilizzo temporaneo.

Se i vantaggi per i proprietari risultano evidenti, sia in termini di redditività che di minore rischiosità di inadempienze, gli effetti sulla domanda tradizionale (famiglie e studenti) sono tuttavia di maggiore competizione con aggravio di onerosità.

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