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Secondo quanto dichiarato da Crif, il mese di aprile conferma che la domanda di mutui/">mutui starebbe gradualmente cavalcando un trend di ripresa utile per poter tornare alla situazione mutui ante-crisi. Più nel dettaglio, i finanziamenti richiesti nel periodo in esame hanno fatto registrare uno sviluppo dell’8,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2015, che a sua volta era stato caratterizzato da un corposo rialzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In termini assoluti, il numero di domande che è stato rilevato ad aprile 2016 è ben in grado di rappresentare un record dall’inizio del 2011 ad oggi.

Per quanto concerne le cause che hanno trascinato in così sensibile rialzo il numero delle erogazioni, buona parte delle determinanti è naturalmente da scrivere al basso livello dei tassi di interesse e degli spread che vengono applicati dagli istituti di credito. Un’altra quota di determinanti è inoltre indirizzabile alla riduzione dei prezzi di acquisto delle case, in grado di rinnovare l’interesse delle famiglie verso gli investimenti sul mattone. “La recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che recepisce la Mortgage Credit Directive” – ha dichiarato Simone Capecchi, Executive Director di CRIF – “introduce nel nostro Paese la possibilità per le parti di accordarsi, in caso di inadempimento del mutuatario, per la restituzione dell’immobile dato in garanzia senza passare dal tribunale. È ancora presto per stabilire in quale misura l’entrata in vigore di questo provvedimento potrà dare una ulteriore spinta al mercato dei finanziamenti per la casa”. Ulteriormente, l’indagine conferma la tendenza da parte degli italiani a richiedere finanziamenti di importo medio minore rispetto al passato (o, di contro, la tendenza delle banche a concedere mutui di importo sempre più contenuto): ad aprile 2016 l’importo medio si è attestato sui 122.683 euro, in lieve aumento rispetto i 121.911 dello stesso mese del 2015 ma ancora lontano dai 141 mila euro dell’aprile 2010, il valore più alto degli ultimi 6 anni. Infine, per quanto riguarda la durata dei mutui ante-crisi, la fascia tra i 15 e i 20 anni risulta essere la più richiesta con il 23,4 per cento del totale: i due terzi delle domande, inoltre, prevedono un arco temporale superiore ai 15 anni. Crif segnala altresì che l’età dei richiedenti si concentra nella fascia tra i 35 e i 44 anni, con il 36,3 per cento, seguita dai 25 – 34 enni con il 25 percento.

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