Piano Pluriennale per interventi nelle scuole

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Stando ai dati del 2012, oltre 27 mila scuole, circa 3 su 4, sono state costruite prima del 1980. E ce ne sono più di 1.400 che risalgono ai primi del Novecento.

Più di 5 mila scuole sono ospitate in immobili aventi altra destinazione: ad esempio case, o, addirittura caserme. Lo stato è spesso pessimo ed inadeguato.

Questo è quanto ha ricordato il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini, nella sua esposizione delle Linee programmatiche del suo Dicastero dinanzi alla Commissione Istruzione Pubblica del Senato.

Giannini ha spiegato: “Non ci siamo mossi sull’onda dell’emotività. Sono stati piuttosto questi dati strutturali a convincerci che l’edilizia scolastica dovesse essere una priorità. Il primo atto che mi sono trovata a fare da Ministro è stato una proroga di due mesi per consentire a tutti i Comuni e a tutte le Province italiane che avevamo messo nella graduatoria dei quasi 700 vincitori, di poter aggiudicare le gare e fare i lavori immediatamente cantierabili che erano già stati indicati precedentemente. In totale, 150 milioni di Euro. Adesso stiamo predisponendo un Piano pluriennale che ci porterà a fare interventi in altre 10 mila scuole, su tutto il territorio nazionale. Questo procedimento complesso sta funzionando non solo perché stiamo individuando le risorse. Ma anche perché le procedure di aggiudicazione sono rapide, al punto che valuteremo in questi giorni di poterle utilizzare anche per gli altri interventi di edilizia scolastica. Perché la semplificazione delle regole non è un esercizio di stile, ma una svolta politica e culturale che tutti quanti dovremmo imprimere all’iniziativa politica per avere un impatto reale sulla realtà. I tanti cantieri aperti sul fronte della semplificazione e della razionalizzazione. Ne cito solo uno, cui tengo particolarmente: l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, che ci permetterà di rilevare un censimento generale delle scuole, e in cui terremo aperta una sorta di “cartella clinica” degli edifici scolastici, che sia in grado di registrare le loro vulnerabilità e i corrispondenti interventi di manutenzione necessari per superarle”.

Il ministro dell'Istruzione ha poi aggiunto che parlare di scuola vuol dire anche sicurezza sui luoghi di lavoro. Si impegna, dunque, a garantire l’attuazione del D.Lgs 81/2008 in sospeso da oltre tre anni.

Vedremo se nei prossimi anni lo stato italiano riuscirà a migliorare la situazione attuale degli edifici scolastici.

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