Comprare casa a Milano? Potrebbe essere un ottimo affare!

Secondo quanto afferma un recente dossier curato da UBS, comprare casa a Milano potrebbe essere un affare. O, per lo meno, potrebbe essere più conveniente acquistare un appartamento nel capoluogo lombardo piuttosto che – tra le altre metropoli del vecchio Continente - Amsterdam, Monaco di Baviera e Stoccolma. Rispetto alle altre metropoli europee, infatti, Milano può garantire delle valutazioni migliori, e delle prospettive future che non dovrebbero tradire le aspettative.

Stando il report sulle bolle immobiliari della banca svizzera UBS, che analizza i prezzi degli edifici residenziali di 20 metropoli di tutto il mondo, infatti, un professionista che opera nel settore dei servizi, per potersi permettere un appartamento di 60 metri quadrati a Milano, deve lavorare mediamente “solo” 5,7 anni. Nelle altre città europee, invece, nessuna riesce a fare meglio.

Ad ogni modo, rispetto al 2007, anno in cui è scoppiata la crisi di settore, i prezzi reali delle case sono inferiori di circa il 30 per cento. Un elemento che è interpretabile in vario modo e che, almeno ai nostri fini, potrebbe celare un buon margine di nuovo apprezzamento per poter colmare il gap che il mercato immobiliare ha accumulato in questi anni. Tuttavia – sostiene in merito UBS – il miglioramento delle prospettive economiche dovrebbe portare a un aumento del valore degli alloggi, in maniera più sostenibile, nel milanese, rispetto al resto del continente, dove è maggiore il rischio collegato alle iper-valutazioni.

A dimostrazione di ciò, vi è anche il fatto che l’indice delle bolle immobiliari calcolato da UBS risulterebbe essere in crescita in tutte le altre città europee, con sviluppi sostenuti in Olanda (Amsterdam), in Germania (Francoforte e Monaco di Baviera) e in Svezia (Stoccolma) e, in misura più contenuta rispetto allo scorso anno, anche a Londra.

Ma perché in queste località i prezzi sono cresciuti di nuovo, spesso in modo incontrollato? Secondo quanto spiega Claudio Saputelli di UBS “il miglioramento della situazione economica generale, in parte accompagnato dalla solida crescita dei redditi nelle principali città, si è unito a costi di finanziamento eccessivamente bassi, dando luogo a una sostenuta domanda di alloggi nelle metropoli”. L’offerta ristretta delle città ha fatto il resto, determinando una crescita dei prezzi vertiginosa e producendo un aumento del pericolo delle bolle. In questo caso, fortunatamente, Milano sarebbe in controtendenza, con evidenti minori esposizioni a questo rischio, molto diffuso in altre località del Continente.