Energia eolica, lo stoccaggio conviene?

Lo studio “The energetic implications of curtailing versus storing solar- and wind-generated electricity”, realizzato dal team di ricercatori della Stanford University mette in dubbio l’economicità dello stoccaggio dell’energia eolica. L’energia rinnovabile riduce le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, ma vi sono momenti in cui sarebbe meglio non stoccare l’energia prodotta in eccesso, quando si parla di impianti eolici.

Lo studio deriva dall’esame di diverse tecnologie emergenti, tra queste ricordiamo cinque tipi di batterie differenti: al piombo, al litio, al sodio-zolfo, al vanadio-redox ed allo zinco-bromo.

L’autore della ricerca è Charles Barnhart, il quale aveva calcolato il costo per costruire e mantenere i cinque sistemi per lo stoccaggio grid-scale. Il risultato è stato questo: le batterie al piombo rappresentano il maggiore costo energetico, mentre quelle agli ioni hanno il costo più basso.

Si è calcolato quanta energia una batteria può utilizzare in vita. L’analisi ha portato a dei costi energetici complessivi maggiori. Si consuma più combustibile fossile, e dunque, rilasciano una maggiore anidride carbonica in vita.

Da ciò ne deriva che, se il costo energetico diventa troppo alto, la batteria porta all’ambiente danni e non vantaggi. Per tale motivo, le batterie grid-scale hanno un senso per lo stoccaggio del surplus di energia solare, ma non per l’eolico.

Cosa bisognerebbe, dunque fare? Per i ricercatori, economicamente conviene più fermare la produzione di energia eolica, quando la domanda di consumo è bassa, ad esempio nelle ore notturne, che mantenere i sistemi di batterie che per immagazzinare l’eccesso di energia proveniente dal sole. Lo stoccaggio nelle batterie sarebbe la soluzione migliore, in quanto i pannelli solari richiedono più energia per poter essere costruiti che per effettuarne la manutenzione.

L'energia pulita è sicuramente la soluzione migliore per un mondo meno inquinato.