Nel panorama delle categorie catastali italiane, la categoria catastale A5 rappresenta una delle classificazioni meno note, ma non per questo meno significative. Identificata formalmente come abitazioni di tipo ultrapopolare, questa categoria è stata storicamente associata a immobili con standard abitativi molto bassi. Tuttavia, negli ultimi anni si è verificata una soppressione della categoria A5, che ha avuto implicazioni importanti sia per i proprietari che per i tecnici del settore.
Cosa significa categoria catastale A5?
La categoria catastale A5 rientrava, fino a pochi anni fa, nel gruppo delle categorie catastali del gruppo A, che raggruppa le abitazioni civili e popolari. In particolare, l’A5 indicava le cosiddette abitazioni di tipo ultrapopolare, ovvero quelle case che si distinguevano per condizioni abitative particolarmente modeste.
Parliamo di alloggi spesso privi dei principali servizi igienici, di impianti di riscaldamento, o costruiti con materiali e tecniche edilizie datate o di scarsa qualità. Le abitazioni di categoria A5 del catasto venivano spesso assegnate alle fasce più povere della popolazione, ed erano diffuse soprattutto nei centri storici degradati o nelle periferie urbane.
Le caratteristiche delle abitazioni di tipo ultrapopolare
Per capire bene cosa si intenda con categoria A5, è utile analizzare le principali caratteristiche che contraddistinguevano questi immobili:
- Assenza o carenza di servizi igienici essenziali
- Materiali di costruzione scadenti
- Impianti elettrici e idraulici obsoleti o assenti
- Distribuzione interna disorganica o improvvisata
- Metrature molto ridotte
- Scarsa luminosità e areazione
- Collocazione in zone periferiche o degradate
In sintesi, la categoria catastale A5 rappresentava l’estrema periferia del patrimonio immobiliare urbano, sia dal punto di vista qualitativo che da quello economico.
La soppressione della categoria catastale A5
Negli anni recenti, a seguito di riforme catastali e di un processo di razionalizzazione delle categorie, la categoria catastale A5 è stata soppressa. Questo significa che oggi non è più possibile attribuire una nuova classificazione A5 agli immobili.
Gli edifici che in passato appartenevano alla categoria A5 del catasto sono stati in gran parte riclassificati in altre categorie, principalmente in:
- A4 – Abitazioni di tipo popolare
- A3 – Abitazioni di tipo economico
- In rari casi, A6 – Abitazioni rurali, se l’uso e la posizione dell’immobile lo permettono.
La soppressione della categoria A5 è stata motivata da un'esigenza di omogeneizzazione delle valutazioni catastali e da un’evoluzione dei criteri di classificazione, che puntano sempre più a un allineamento con i reali valori di mercato e con lo stato effettivo dell'immobile.
A5 catasto e imposte: cosa cambia?
Le imposte sugli immobili dipendono fortemente dalla categoria catastale dell’immobile. Un’abitazione classificata in categoria A5 godeva in passato di rendite catastali molto basse, proprio in virtù della sua scarsa qualità costruttiva e abitativa.
Di conseguenza, le imposte IMU, TASI, TARI e IRPEF risultavano più contenute rispetto a quelle di altre categorie residenziali. Tuttavia, con la soppressione della categoria A5, gli immobili sono stati riclassificati in categorie con rendite catastali più alte, generando in molti casi un aumento della pressione fiscale per i proprietari.
Chi possiede un immobile ex-A5, oggi potrebbe trovarsi con una nuova categoria catastale A4 o A3, e quindi con una nuova rendita catastale da utilizzare come base imponibile per il calcolo delle tasse.
È sempre consigliabile controllare la visura catastale aggiornata per conoscere la categoria attuale e calcolare correttamente le imposte.
È ancora possibile accatastare in A5?
No, come già accennato, non è più possibile accatastare un immobile in categoria A5. Questa classificazione è stata ufficialmente dismessa, e oggi gli immobili vengono valutati secondo nuovi parametri che tengono conto non solo della qualità costruttiva, ma anche dei servizi, della zona, e della destinazione d’uso effettiva.
Chi si trova a dover regolarizzare un immobile che rientrava nella categoria A5 catasto, dovrà fare riferimento a un tecnico abilitato per individuare la categoria attuale più appropriata, solitamente tra A3 e A4.
Come verificare se un immobile era in categoria A5
Con la soppressione della categoria catastale A5, molti proprietari e acquirenti si chiedono se sia possibile riconoscere un immobile che in passato rientrava in questa classificazione. Sebbene oggi la categoria A5 non sia più attiva, è ancora possibile risalire alla sua precedente attribuzione attraverso alcuni strumenti ufficiali. Vediamo come fare.
Dove si trova questa informazione: la visura catastale
Il documento principale per identificare la categoria catastale di un immobile – passata o presente – è la visura catastale. Si tratta di un documento rilasciato dall’Agenzia delle Entrate che riporta tutti i dati catastali ufficiali di un bene immobile, tra cui:
- L’identificativo catastale (foglio, particella, subalterno)
- L’indirizzo
- Il nome del proprietario o dei proprietari
- La categoria catastale attuale
- La rendita catastale
- La consistenza (espressa in vani, metri quadrati, ecc.)
Se l’immobile è ancora classificato in una categoria catastale attiva (come A3 o A4), la visura mostrerà quella. Tuttavia, se l’immobile è rimasto non aggiornato da tempo o non è stato oggetto di variazioni, può ancora riportare l'indicazione A5 come categoria catastale. Anche in caso di riclassificazione, lo storico catastale può fornire dati sulla classificazione originaria.
Come ottenere una visura catastale online
Per ottenere una visura catastale, non è necessario recarsi fisicamente agli sportelli. Il sistema è stato digitalizzato, ed è possibile accedere ai dati direttamente online, attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate – Fisconline o il portale Sister (dedicato ai professionisti).
Ecco i passaggi da seguire:
- Vai sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate:www.agenziaentrate.gov.it
- Accedi all’area riservata con SPID, CIE o CNS.
- Vai alla sezione “Servizi catastali e ipotecari”.
- Seleziona “Consultazione personale” e poi “Visure catastali”.
- Inserisci i dati dell’immobile (Comune, indirizzo o identificativo catastale).
- Scarica la visura in formato PDF.
In alternativa, è possibile richiederla anche tramite:
- Sportello fisico presso un ufficio provinciale – Territorio
- Un tecnico (geometra, architetto, ingegnere) abilitato
- Portali online autorizzati (con piccolo contributo)
Cosa cercare nella visura catastale
Una volta ottenuta la visura catastale, per capire se l’immobile apparteneva alla categoria A5, bisogna prestare attenzione a:
- Categoria catastale indicata: se è presente “A/5”, si tratta chiaramente di un’abitazione di tipo ultrapopolare.
- Eventuali annotazioni: possono indicare variazioni DOCFA, con data di aggiornamento e nuova categoria assegnata (es. “riclassificato da A/5 ad A/4”).
- Rendita catastale: la rendita particolarmente bassa (es. sotto i 150 €) può essere un ulteriore indizio che l’immobile era classificato come A5.
Se l’immobile è stato riclassificato, puoi richiedere una visura storica, che contiene tutte le variazioni catastali avvenute nel tempo. Questo documento è particolarmente utile per chi desidera valutare un immobile in fase di acquisto, o per chi sta affrontando una successione o una donazione.