Chi può effettuare la valutazione di un immobile per la banca?

La Direttiva Mutui 2014/17/UE apporta una serie di novità in materia di valutazione dei beni immobili, armonizzando le regole previste sul mercato europeo. A ciò si tenga conto che sia la Banca d'Italia (con la circolare n. 263/2006) sia l'Abi (con le sue linee guida) sono intervenute sull'argomento andando a informare, ispirare e istruire gli operatori bancari su una corretta valutazione dell'oggetto di mutuo. Stabilendo cosa?

Cosa dice l'Abi

Le linee guida dell'Abi cercano di proporre dei criteri univoci da usare nell'attribuzione del corretto valore di mercato. Linee guida che, tra gli altri obiettivi, cercano di scongiurare il rischio dei c.d. Npl (i non performing loans), figli di eccessive valutazioni dei beni immobiliari (il cui "sgonfiamento" produce dei crediti a fronte dei quali è presente una garanzia ipotecaria su un bene il cui valore non è tuttavia sufficiente a coprire quello del credito stesso). Introdotto quanto sopra, le linee guida dell'Abi, ispirate dalla direttiva europea, prevedono una disciplina comune per il credito erogato sotto forma di mutuo (finanziamento garantito da ipoteca o da altra garanzia) o altro contratto per l'acquisto e la conservazione di una proprietà. Tra le varie novità, la direttiva prescrive l'elaborazione e la diffusione del c.d. PIES, il prospetto informativo europeo, che rimarrà valido fino a sette giorni prima della sottoscrizione del contratto, e conterrà tutte informazioni necessarie per poter comparare le offerte e avere una panoramica completa del mercato. Come intuibile, e come oggetto principale del nostro focus odierno, una parte fondamentale è dedicata a comprendere e qualificare la figura del valutatore, che dovrà essere indipendente (gli istituti di credito potranno comunque scegliere se affidarsi a valutatori esterni o interni) e non influenzabile attraverso l'iter di concessione del credito (idea, questa, nata principalmente per scongiurare il rischio che il perito ponderi il valore dell'immobile sulla base di quanto "serve" al debitore). Sancito ciò, rimane da comprendere (e sarà possibile farlo solamente sul campo pratico, dopo diversi mesi di applicazione) quale sarà la concreta ed effettiva portata di questa ventata di novità. Le intuizioni sembrano essere in buona parte positive, e la volontà di garantire una opportuna trasparenza nel mercato dei crediti (reo, più volte nel corso della storia recente, di aver alimentato pericolose bolle finanziarie) dovrebbe giocare in favore di una pur tiepida rivoluzione, che andrà a riguardare istituti di credito e mutuatari.