Vita da Condominio, Ri-Qualifichiamo?

Ecobonus

Grazie agli ecobonus del 70% ma che in alcuni casi arrivano sino al 75% ; nonché ai nuovi meccanismi previsti dalla legge di Bilancio per incentivare la riqualificazione energetica dei condomìni potranno attivarsi, già dall'inizio di quest’anno, ingenti investimenti nel settore edile e impiantistico, con benefici sia per il rilancio della filiera edilizia, quindi dell’occupazione in generale, sia per ridurre i consumi energetici e soprattutto per aumentare il confort indoor.

In occasione dell’evento «Bonus condomìni 2018: novità e opportunità», tenutosi a Roma lo scorso 14 febbraio; presso la sede dell’Enea, è infatti emerso che in Italia i condomìni sono oltre 1 milione, mentre il costo per efficientare un immobile di medie dimensioni si aggirerebbe intorno a circa 300-350mila euro. Quindi i nuovi meccanismi dell’ecobonus consentirebbero di far decollare nuovi interventi per l’efficientemente energetico e di dare nuova vitalità al settore edile.

Da diversi audit energetici, eseguiti sempre da Enea, si conferma la possibilità di notevoli risparmi; “ moltissimi cittadini italiani vivono in grandi condomìni costruiti negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 nelle periferie senza nessuna attenzione agli aspetti energetici: su questi immobili non sono mai stati fatti interventi di efficientamento che invece potrebbero far risparmiare fino al 60% dei consumi. I nuovi meccanismi introdotti dalla manovra finanziaria consentono a tutti, anche a coloro che non hanno capienza fiscale sufficiente o che ritengono di non essere in grado di utilizzarle, di cedere le detrazioni a chi decide di farsi carico degli interventi. Si capisce, quindi, la valenza energetica ambientale ed anche sociale di questo strumento di intervento su edifici e quartieri che sono spesso fra i più degradati del Paese"; ha così sottolineato il presidente dell’ ENEA Federico Testa, sempre in occasione dell'evento del 14 febbario.
Mentre dall’analisi economica, sempre dell’Enea. emerge che a fronte di una spesa di 150.900 euro, l’ecoincentivo sarebbe di 102.630 euro con un ‘tempo di ritorno semplice’ delle spese fatte di soli 6,4 anni; ma soprattutto, un considerevole risparmio annuo in bolletta; spese in bolletta che rappresentano una delle voci che più pesano sui bilanci familiari.

La detrazione sale all’80% per gli interventi realizzati nelle zone sismiche

La detrazione del 70% e del 75% (ricordiamo con il limite di spesa di 40mila euro per ogni unità immobiliare) moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono il condominio sale sino all’80% per gli interventi realizzati nelle zone sismiche di classe 1, 2 o 3, interventi finalizzati quindi a ridurre anche il rischio sismico con il passaggio ad una classe inferiore, e addirittura all’85% se si riducono 2 o più classi di rischio sismico , ovviamente sempre con un tetto massimo pari a 136mila euro di spesa per unità immobiliare di cui si compone l’edificio.
Eseguendo insieme riqualificazione e messa in sicurezza i costi si riducono di molto e, grazie ai risparmi ottenuti con l’efficienza energetica, si riesce così a finanziare anche l’anti-sismica.

Notevoli quindi i risparmi poiché alle detrazioni, e ai bonus possibili si deve aggiungere il risparmio in bolletta, il vantaggio per la sostenibilità ambientale nonché, nel breve/medio periodo per la nostra salute e quindi i costi collettivi della sanità.

Infine, deve essere debitamente considerato anche il valore aggiunto che acquisisce un immobile a seguito di una serie di interventi di ri-qualificazione che possono sommarsi.

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