CANCELLARE

La correzione avvenuta nei mercati finanziari all’inizio del mese di febbraio, arrivata in maniera contestuale alla risalita dei tassi di riferimento americani, non hanno determinato effetti significativi nell’area euro per ciò che riguarda i tassi Euribor (ovvero, nei parametri che sono prevalentemente utilizzati per la fissazione dei tassi variabili ai mutui casa), ma è invece proseguito il trend al rialzo per i tassi Eurirs (ovvero, nei parametri utilizzati come riferimenti per l’individuazione dei tassi fissi) sulle scadenze medio-lunghe.

In maniera più dettagliata, dall’analisi di quanto avvenuto nella prima metà di febbraio è possibile esplicitare come i tassi Euribor siano rimasti infatti stabili e negativi su tutte le scadenze. Questo contesto, caratterizzato dalla presenza di tasso fisso rispetto a quello a tasso variabile, per gli orizzonti temporali medio-lunghi. Di contro, gli orizzonti temporali brevi o brevissimi possono invece beneficiare in misura più significativa di un prolungato periodo di tassi Euribor o BCE a livelli minimi. Nell’ambito dei tassi fissi, permane ancora una preferenza relativa sulle scadenze extra-lunghe (30 e 40 anni) e sul decennale.