Mercato immobiliare Europa: nuovi segnali di miglioramento

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Il mercato immobiliare europeo sta finalmente mostrando dei tangibili segnali di miglioramento. Nel vecchio Continente, la crisi economica sta lentamente mollando la presa, e il comparto del mattone riesce inoltre a beneficiare in misura consistente dell’elevata liquidità presente nel sistema e dei bassi tassi d’interesse che hanno spostato un crescente flusso di capitali verso gli immobili.

Ad ogni modo, a voler trarre un quadro di estrema sintesi, appare evidente come l’elemento più interessante del 2016 sia l’andamento – più positivo del previsto - dei mercati del sud Europa. La Spagna, secondo le stime di Scenari immobiliari, dovrebbe chiudere l’anno con una crescita del 10,5 per cento del fatturato tornando ai livelli pre-crisi, così come l’Italia dovrebbe raggiungere i 121 miliardi di euro, con un ritorno ai livelli del 2010, e con un aumento anno su anno del 3,6 per cento. In questo contesto abbastanza ottimistico l’unico neo è rappresentato da Brexit che al mercato inglese potrebbe costare una flessione del 14 per cento sul bilancio 2016 con riflessi negativi sul fatturato europeo previsto quest’anno in contrazione dello 0,2 per cento a circa 700 miliardi di euro, secondo Scenari Immobiliari.

Ad ogni modo, è anche vero che per le stesse analisi, dopo la deviazione del 2016 la situazione in Gran Bretagna dovrebbe tornare in territorio positivo nel 2017, avvantaggiandosi anche di un effetto confronto anno su anno positivo.

È inoltre bene sottolineare tuttavia che il buon andamento del fatturato di quasi tutti i paesi dipende dall’incremento delle transazioni e non dei prezzi. Questi ultimi infatti sono stabili o negativi salvo che per qualche particolare segmento di mercato, come per esempio gli immobili nelle top location. In Italia le quotazioni medie sono ancora in flessione nel residenziale con qualche aumento solo per gli uffici e per gli immobili commerciali di qualità e ben posizionati. Nel 2017 gli esperti di settore stimano un ritocco dei prezzi frazionale di poco sopra lo zero. Negli ultimi cinque anni le quotazioni reali delle abitazioni sono diminuite del 10,5 per cento in Italia, ma spostando l’orizzonte temporale agli ultimi 15 anni il risultato rimane tuttora positivo con un incremento medio del 9,1 per cento; con punte del 20 per cento a Milano e Roma.

Insomma, dalle ultime osservazioni non può che emergere un quadro di tiepida ripresa. E, d’altra parte, sarebbe molto difficile ipotizzare a trend più consistenti in una simile fase di debolezza dell’economia.

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