Mercato immobiliare europeo, il coronavirus non riuscirà ad affondarlo

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Negli ultimi giorni Scenari Immobiliari ha pubblicato un interessante report sul presente e sul futuro del mercato immobiliare europeo. Un dossier ricco di spunti, che riformuleremo in questi giorni, a partire da oggi.

Iniziamo dunque subito con il rammentare che secondo l’istituto l’Outlook Europeo 2020 dovrebbe contabilizzare un calo del fatturato piuttosto corposo nel 2020, pari al -14,1%, seguito poi da un forte rimbalzo nel corso del 2021.

Insomma, sebbene la pandemia abbia colpito il mercato immobiliare europeo quando era in piena fase positiva, difficilmente questa grave crisi riuscirà ad affondarlo.

Anzi, sottolinea ancora Scenari Immobiliari nel suo studio, è molto probabile che dopo il calo del fatturato del 18,1% in previsione per quest’anno, sotto i mille miliardi di euro per il complesso dei 28 Paesi europei, possa poi prender piede un corposo rimbalzo nel corso del 2021.

Secondo Scenari Immobiliari il calo sarà molto accentuato per le cinque economie più importanti d’Europa, con un decremento si fermerà a – 14,1% per Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Italia, e un fatturato di poco inferiore a 700 miliardi di euro. Le variazioni attese oscillano tra il – 10,3% della Germania al – 20,4% della Spagna, afferma ancora Scenari Immobiliari.

“Il fatturato del mercato immobiliare italiano – commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – potrebbe subire un calo del 18,3 per cento, per sfiorare i 106 miliardi di euro nel 2020. Sono soprattutto i volumi scambiati a ridursi, per effetto di un blocco totale di tre mesi e una lenta fase di risalita per un periodo analogo. Le quotazioni medie sono in lieve calo, ma con settori in crescita come la logistica. Per il 2021 si attende in tutta Europa un netto rimbalzo dei mercati”.

Per quanto invece concerne il recente passato, Scenari Immobiliari ricorda come il 2019 è stato un anno piuttosto vivace per il settore residenziale europeo, con prezzi di vendita e canoni di locazione aumentati sia nella prima che nella seconda parte dell’anno.

Per l’intera area europea, in particolare, i dati relativi alla fine dello scorso anno indicano una crescita media dei prezzi delle case pari al 4%, anche se l’Italia – come vedremo nei prossimi giorni con degli specifici approfondimenti – non è certamente cresciuta nello stesso ritmo, con una media nazionale che è pari a (circa) zero.

Gli aumenti più marcati nelle prime cinque economie europee sono invece quelle della Germania (+ 10,4%) e Francia (+ 3,4%). Allargando l’analisi anche agli altri Stati membri, si registrano cali a Cipro (- 5,9%), in Ungheria (- 1,5%) e in Danimarca (- 0,6%) e Finlandia (- 0,1%).

Dall’altra parte, si notano gli aumenti più significativi alla fine dell’ultimo trimestre del 2019, su base annua, per la Lettonia (+ 11,5%), in Lussemburgo (+ 11,3%) e in Portogallo (+ 10,3%).

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