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Tasi: è davvero una IMU mascherata?

Tasi: tassa mascherata?

In questi giorni quasi tutti i mezzi di comunicazione italiani stanno dedicando ampio spazio alla Legge di Stabilità e alle conseguenze che porterà in molti settori; fra i principali c’è quello legato al mondo della casa e del mercato immobiliare in generale, attorno a cui si concentra buona parte del dibattito politico dell’ultimo anno.

Noi stessi abbiamo provato a fare chiarezza qualche giorno fa in merito alle nuove imposte che interesseranno gli investimenti sul mattone, spiegando come la Trise (Tributo sui Servizi) andrà a unire tutte le imposte immobiliari a carico di proprietari e inquilini. Tuttavia, due articoli apparsi in queste ultime ore sul sito IlGhirlandaio.it, a firma di Giusy Iorlano e Raul Tran, hanno messo l’accento su alcune questioni cruciali.

Tasi: un’imposta travestita?

L’analisi di Giusy Iorlano evidenzia un timore che inizia a serpeggiare tra i contribuenti: l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, cavallo di battaglia di molte forze politiche, potrebbe non essere così reale come si è voluto far credere. In particolare, ci si chiede se l’IMU non sia stata semplicemente “trasferita” sotto altra forma, quella della Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili (quali illuminazione pubblica, manutenzione delle strade e sicurezza urbana).

Sebbene il Governo abbia ribadito che la Tasi sarà meno gravosa, restano dubbi sulla sua effettiva applicazione, soprattutto per quanto riguarda il calcolo delle aliquote, la cui definizione spetterà ai singoli comuni. Questo potrebbe creare una situazione di forte disomogeneità, con cittadini di diverse aree che potrebbero trovarsi a pagare importi ben diversi per lo stesso servizio.

Un onere per proprietari e inquilini

Raul Tran, nel suo contributo, sottolinea un altro aspetto critico: la distribuzione del carico fiscale. La Tasi, infatti, non sarà un’imposta esclusivamente a carico dei proprietari di immobili, ma interesserà anche gli inquilini, sebbene con una percentuale inferiore. Questo potrebbe innescare tensioni nei rapporti contrattuali e aggiungere complicazioni burocratiche nella gestione degli affitti.

Il paradosso della “semplicità”

La Trise, che dovrebbe semplificare il sistema tributario, sembra invece aggiungere ulteriore complessità. La suddivisione in Tasi e Tari (Tassa sui Rifiuti) rischia di confondere i contribuenti e solleva interrogativi sulla reale entità dei risparmi promessi. Inoltre, resta da capire come verranno gestite le esenzioni per le fasce più deboli e per quali categorie di immobili si prevedano sconti o agevolazioni.

Conseguenze sul mercato immobiliare

Il settore immobiliare, già duramente colpito dalla crisi economica degli ultimi anni, potrebbe subire ulteriori contraccolpi. Se la percezione della Tasi come “IMU mascherata” dovesse diffondersi, ciò potrebbe scoraggiare gli investimenti nel mattone, aggravando ulteriormente la stagnazione del mercato.

Dubbi e aspettative

La Legge di Stabilità, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe rappresentare un passo avanti verso la razionalizzazione del sistema fiscale. Tuttavia, la sensazione diffusa è che si stia semplicemente cercando di redistribuire il carico, senza un’effettiva riduzione della pressione fiscale complessiva.

In un contesto già segnato da incertezze economiche e scarsa fiducia nelle istituzioni, sarà fondamentale monitorare l’effettiva applicazione delle nuove norme e capire se le promesse fatte agli italiani troveranno riscontro nella realtà.

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