Prezzi delle case nella seconda metà del 2015

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Stando a quanto afferma l’Ufficio studi di Tecnocasa, nel corso del secondo semestre 2015 i valori immobiliari sono calati in tutte le realtà territoriali considerate dal proprio dossier: in particolare, nelle grandi città la contrazione è stata dell’1,8 per cento, nei capoluoghi di provincia dell’1,5 per cento, nell’hinterland delle grandi città del 2,5 per cento. Per quanto attiene il solo cluster delle grandi città, ancora una volta l’area urbana con le migliori prestazioni è stata quella di Firenze, che ha chiuso con un + 0,1 per cento rispetto al periodo di confronto precedente. Flessione contenuta per Verona, che cede lo 0,5 per cento, e per Milano e Bologna, con – 0,8 per cento. Complessivamente, le aree periferiche delle grandi città – sottolinea Tecnocasa – hanno perso di più di quelle semicentrali e di quelle centrali, che hanno ottenuto delle performance migliori. Sempre in ambito territoriale, le aree geografiche rappresentate dai capoluoghi del Sud Italia hanno fatto meglio, con chiusura del semestre a – 1,1 per cento, seguiti dai capoluoghi del Nord con – 1,6 per cento, e da quelli del Centro con – 2,0 per cento.

Tempi medi di vendita

L’analisi di Tecnocasa si sposta poi sui tempi di vendita: in questo caso, si registra una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente: nelle grandi città i tempi medi di vendita sono pari a 167 giorni contro i 173 del 2015, nell’hinterland delle grandi città si passa dai 196 giorni di gennaio 2015 ai 192 di gennaio 2016. Nei capoluoghi di provincia si passa invece dai 184 giorni ai 180 giorni.

Domanda, offerta e disponibilità di spesa

Infine, il report di Tecnocasa si sofferma sulla domanda, sull’offerta e sulla disponibilità di spesa. Per quanto concerne la prima variabile (domanda), nelle grandi città evidenzia un aumento della concentrazione su trilocali, quattro locali e cinque locali: si evince, da ciò, che il ribasso dei prezzi riscontrato negli ultimi anni ha reso più accessibile l’operazione di acquisto di dimensioni maggiori. Tra le varie, il trilocale è ancora al top nelle grandi città con il 37,5 per cento delle preferenze, seguito dal bilocale con il 25,1 per cento. L’analisi della disponibilità di spesa vede un incremento della percentuale sulle fasce di spesa più basse, fino a 169 mila euro. L’analisi dell’offerta nelle grandi città, infine, fa prevalere il trilocale con il 35,6 per cento, a seguire il quattro locali con il 23,7 per cento ed infine il bilocale con il 23,1 per cento.

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