Continua il crollo del mercato immobiliare

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Il mercato immobiliare continua a crollare. Stando a quelli che sono i dati ISTAT che sono stati aggiornati al mese di aprile 2013, il terzo trimestre del 2012 ha registrato una diluizione del 23,1% rispetto al medesimo periodo del 2011.

Questa ondata di dati negativi era stata prevista dall’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate. Il mercato immobiliare sarebbe tornato ai livelli del 1985. Cerchiamo di analizzare ancora una volta quali sono le ragioni.

La prima causa secondo il Codacons, è l’IMU. Sono molte le famiglie ad essere in crisi, che vorrebbero mettere in vendita le proprie case. Si è costretti a svendere le abitazioni, abbassare i prezzi, e se non vi sono debiti, a tenerli in attesa di tempi migliori. Il crollo delle compravendite sta dunque diventando più forte di quello del calo dei prezzi.

Si spera che sia il governo ad intervenire abbassando l’IMU sulla prima casa e andando a compensare il gettito minore, innalzando l’aliquota base sulle terze case e sulle case sfitte.

Questa tassa è andata ad intaccare pesantemente la situazione, soprattutto per quel che riguarda i capannoni industriali, agricoli, le aliquote che andranno ad aumentare.

Tuttavia, va assolutamente osservato come la crisi del mercato immobiliare sia iniziata prima che l’IMU venisse introdotta. I mutui poi, sono in grande calo: - 39,5% nei primi nove mesi del 2012, dove le maggiori contrazioni si sono avute nelle Isole e al Sud, soprattutto perché le Banche non lo concedono.

Diciamo che sono diversi fattori che non permettono alle banche di concedere mutui, ad esempio, crisi, disoccupazione, diffusione dei contratti flessibili. Il mutuo viene, inoltre, concesso con spread da usurai.

Le condizioni delle banche per proteggersi dalle evasioni sono diventate fin troppo Le condizioni della banca stanno diventando troppo ristrette. Le banche oggi erogano il 60% della spesa totale. Lo spread è al 3% e il rapporto rata/reddito, è di 4 volte la rata.

La situazione è complicata, specialmente per le persone che hanno un redditto medio basso.

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