Usucapioni irregolari e falso in atto pubblico: sventata rete criminale a Potenza
Un caso di frode immobiliare di grandi proporzioni è stato recentemente scoperto in Basilicata, grazie all'operato del Comando dei Carabinieri di Lagonegro, coordinato dal Tenente Roberto Di Costanzo. Il meccanismo illegale vede coinvolti diverse figure professionali, tra cui impiegati della ASL, avvocati e un architetto, tutti coinvolti in un sofisticato schema di usucapione illecito di beni immobili. Il caso ha avuto come oggetto specifico alcuni fabbricati rurali, situati nel Comune di Maranea, vicino alla località di Acquafredda, un'area paesaggisticamente molto rinomata della regione.
Il modus operandi del gruppo criminale
Durante una conferenza stampa, i carabinieri hanno reso pubblici i dettagli dell'operazione, svelando il modus operandi del gruppo coinvolto. Al centro della vicenda c'è l'architetto Antonio Brando, un 59enne ex dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale di Maranea. Secondo quanto emerso dalle indagini, Brando avrebbe selezionato alcuni immobili di facile acquisizione mentre ricopriva il suo ruolo pubblico. La sua strategia consisteva nell'individuare immobili di proprietà comunale o destinati ad uso civico che fossero difficili da proteggere o difendere giuridicamente, facendoli diventare così obiettivo di una falsa usucapione.
L'architetto, secondo i carabinieri, è stato la mente del progetto criminale. Utilizzando documenti falsificati, avrebbe occultato nei certificati catastali la reale proprietà dei fabbricati, che risultavano essere di proprietà del Comune o concessi a terzi per usi civici. Il falso in atto pubblico sarebbe stato poi utilizzato per presentare i documenti al tribunale, ingannando così il sistema giudiziario.
Il ruolo dell'avvocato e del Tribunale
L'avvocato Boccia, complice del piano illegale, sarebbe stato il responsabile dell'inoltro delle richieste al tribunale competente per ottenere il riconoscimento dell’usucapione a favore di alcuni suoi familiari, ora indagati a piede libero. L'avvocato ha utilizzato i documenti falsificati creati da Brando per far sì che il tribunale concedesse l'acquisizione illegittima dei beni. Tragicamente, il tribunale è stato indotto in errore dai certificati sapientemente falsificati, accogliendo le richieste come legittime.
Le indagini hanno portato a scoprire che l’intero gruppo operava con una notevole destrezza, sfruttando la sua conoscenza delle leggi e dei procedimenti burocratici per ingannare il sistema, mettendo a rischio la gestione e la protezione del patrimonio pubblico.
Le conseguenze legali e le misure cautelari
L'operazione dei carabinieri ha avuto come esito l'arresto di Antonio Brando, cui sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per l'avvocato Boccia, è stata disposta una sospensione dall'esercizio della professione legale, una misura cautelare che riflette la gravità delle accuse. Il PM Francesco Greco ha richiesto queste misure cautelari, che sono state successivamente emesse dal GIP Lucia Iodice.
I reati contestati agli imputati sono gravi e includono l’associazione a delinquere finalizzata all’usucapione impropria di beni immobili e il falso in atto pubblico. Le indagini sono ancora in corso, e al momento si sta procedendo con una valutazione tecnica del valore degli immobili coinvolti, che si stima possa essere notevole, ma ancora in fase di quantificazione.
Un problema diffuso e difficile da scoprire
Questo caso non è isolato. In Italia, infatti, i tentativi di frode immobiliare tramite usucapione illegale e documenti falsi sono purtroppo relativamente frequenti. Le persone coinvolte in tali meccanismi spesso sfruttano la complessità del sistema legale e catastale per camuffare i loro illeciti. La difficoltà principale, come sottolineato dagli inquirenti, è che molti di questi crimini rimangono nascosti per anni, fino a quando un’indagine accurata e ben coordinata riesce a scoprire le operazioni fraudolente.
La scoperta di questo schema da parte dei Carabinieri di Lagonegro rappresenta un'importante vittoria contro la corruzione e la falsificazione, ma mette anche in luce la necessità di un maggiore controllo e monitoraggio sul territorio per evitare che simili crimini rimangano impuniti.