Mercato immobiliare, Nomisma conferma segnali di ripresa

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Poco fa Nomisma ha confermato i segnali di ripresa del mercato immobiliare italiano per quanto concerne questo primo frangente di 2016, ricordando come nei primi mesi dell’esercizio sarebbero stati ribaditi alcuni sintomi di risveglio. “La fase negativa dell’attuale ciclo immobiliare si è esaurita e ha preso avvio il “recupero” anche se, come racconta la storia immobiliare italiana, i tempi della svolta tendono continuamente a dilatarsi” – commentano gli analisti Nomisma nel primo Osservatorio Immobiliare 2016.

Per quanto concerne le tendenze in atto, si assiste all’incremento del numero degli scambi, alla riduzione degli sconti praticati sui prezzi richiesti (probabilmente perché, in buona evidenza, gli immobili stanno arrivando sul mercato con prezzi sempre più simili a quelli desiderati dalla domanda), e allo stabilizzarsi dei tempi necessari per la vendita. Ad esempio, si noti come per il secondo anno consecutivo, il numero di operazioni immobiliari si sia confermato in territorio positivo: a crescere con maggiore rilevanza sono state le compravendite di abitazioni, in rialzo del 3,5 per cento nel 2015 e, in questi primi mesi del 2016, addirittura del 6,5 per cento.

Per quanto attiene il segmento degli immobili che sono invece destinati alle attività economiche, all’incremento che abbiamo rilevato nel 2014, ha fatto seguito una sostanziale stabilità nel numero di contratti che sono stati stipulati nel 2015 (44.319 compravendite). Le componenti che contribuiscono a una inversione di rotta nel non residenziale sarebbero principalmente i negozi e, per il 2014, i capannoni per l’industria. Scarso interesse viene manifestato ancora nel terziario, contraddistinto da una domanda molto selettiva, interessata quasi esclusivamente ad alcuni mercati metropolitani come Milano e Roma.

Per quanto infine riguarda le locazioni, l’offerta sembra rispondere per lo più a una domanda legata a nuove generazioni, che oltre a ricercare nuove soluzioni abitative per emanciparsi dal nucleo di origine, nell’ultimo anno si sono spostate per motivi di studio o per lavoro dal Mezzogiorno al Centro Nord. Si noti, in merito, che negli ultimi dieci anni le variazioni annuali dei canoni e quelle dei prezzi hanno mantenuto una simile rotta, con i primi in flessione dell’1,4 per cento per le abitazioni usate, dell’1,7 per cento per gli uffici e per l’1,9 per cento per i negozi.

La ripresa è dunque in atto, ma non mancano segnali di crisi, segnalati da indebolimenti del quadro economico, ampliamento dell’eccesso di offerta, attenuazione degli investitori.

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