Mercato immobiliare siciliano, buona la crescita delle compravendite

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La Sicilia ha chiuso il 2017 con un andamento delle compravendite immobiliari in grado di renderla tra le prime regioni d’Italia per numero. Di fatti, con 33 mila scambi effettuati lo scorso anno, il mercato immobiliare siciliano ha assorbito una quota del 5,6% del totale delle compravendite registrate in ambito nazionale, e ha potuto portare in dote un incremento su base annua dell’1,5%, in grado di far ben sperare sul prolungamento di tale sviluppo positivo. Ne deriva che, in tal proposito, gli analisti ritengono che per l’anno in corso di possa raggiungere quota 35 mila unità, con un aumento che sarebbe pari a oltre il 6% rispetto al 2017: nel medio termine, si punta invece a superare quota 36.500 scambi, nel 2020.

Con simili numeri, come sopra avevamo già anticipato, la regione si dimostra ancora una volta la leader nelle regioni del Sud, superano anche Puglia e Campania, che rappresentano ciascuna una quota delle compravendite nazionali pari al 5,4%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto a quella siciliana.

Le buone notizie non sembrano invece riguardare l’andamento dei prezzi delle case. I dati del Rapporto 2018 realizzato da Scenari immobiliari in collaborazione con Casa.it, infatti, affermano come sul fronte dei prezzi medi nominali sia proseguito il trend di contrazione, con una flessione dello 0,9% rispetto al 2017. Sempre nello scenario dei prezzi medi nominali, per il 2018 è atteso ancora un calo dell’1% rispetto all’anno scorso, mentre una raggiunta stabilità dovrebbe avvertirsi a partire dal 2019, preparando così la strada per una ripresa che dovrebbe coinvolgere il mercato immobiliare regionale solamente a partire dal 2020.

E’ sempre il report a informare poi che anche alcuni capoluoghi hanno riportato un andamento peggiore risptto alla media italiana negli ultimi tre anni, con flessioni intorno ai 4 punti percentuali per la maggior parte dei semicentri. L’unica località a rimanere stabile è Caltanissetta, che tuttavia aveva riscontrato ingenti perdite negli anni precedenti.

Per quanto concerne le altre località, Palermo perde il 2,3%, mentre al lato opposto si collocano Siracusa e Trapani, che hanno perso circa il 5% rispetto allo scorso anno. Nello stesso frangente, Catania e Messicano perdono il 4,4% e il 3,1%.

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