Crisi politica, quali effetti sul mercato immobiliare
La crisi politico – istituzionale che si sta verificando nel nostro Paese potrebbe avere effetti pesanti anche sull’economia del nostro Paese e, in essa, anche sul mercato immobiliare. Sia sufficiente, in tal proposito, dare uno sguardo a quanto sta accadendo in termini di ampliamento dello spread, che potrebbe presto rendere più cari i mutui nei confronti di tutti coloro i quali stanno cercando di contrarre un finanziamento per poter comprare casa. Ma perché?
Lo spread indica il differenziale di rendimento tra i nostri titoli di Stato (il riferimento è principalmente ai BTP a 10 anni) e quelli tedeschi, considerati come i più sicuri. Su questa cifra viene pertanto conteggiato il rischio per un Paese: se lo spread cresce significa che il Paese è meno sicuro e, dunque, bisogna remunerare maggiormente gli investitori affinché acquistino i nostri titoli di debito.
Lo spread non ha influenze dirette sui nuovi mutui, ma potrebbe averle almeno in via indiretta. Di fatti, una condizione di irrigidimento determinata dalla crisi congiunturale potrebbe infatti scoraggiare gli istituti di credito a erogare prestiti, oppure a concederli solamente a fronte di tassi maggiori.
Insomma, il rischio è che se la situazione – come sembra – andrà ulteriormente a peggiorare, probabilmente i mutui avranno un costo maggiore fin dal brevissimo termine. Gli effetti saranno presumibilmente noti solamente tra qualche settimana, visto e considerato che almeno per il momento le banche sembrano in grado di proseguire con le loro politiche creditizie tendenzialmente generose, proponendo – come hanno fatto negli ultimi mesi – tassi e condizioni piuttosto favorevoli.
Il pericolo è che nel medio termine questa generosità possa attenuarsi in maniera drastica, rendendo il denaro generalmente più caro e, dunque, con un incremento netto dei costi del mutuo in capo alle famiglie e alle imprese.
Naturalmente, chi ha già contratto un finanziamento a tasso di interesse fisso non avrà nulla da temere. Per loro infatti il tasso sarà determinato per l’intera estensione del piano di ammortamento. Anche chi ha contratto un finanziamento a tasso variabile, almeno nel breve periodo, può ritenersi al sicuro: per loro infatti il rischio è solo che l’Euribor riprenda a salire, ma all’orizzonte non si intravedono delle impennate. Il pericolo è dunque tutto in capo ai nuovi mutuatari, quasi nell’immediato. Il paventato costo del denaro potrebbe portare a una crescita anche ai tassi di finanziamento per la casa?