Prezzi immobili, qualcosa sta cambiando (forse)?

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Il mercato immobiliare potrebbe essere molto vicino a un punto di inversione, per lo meno per quanto concerne i prezzi, ultimo “scoglio” che lega l’immobiliare abitativo italiano a un passato fatto di difficoltà congiunturali piuttosto evidenti.

Per averne conferma sia sufficiente dare uno sguardo alle stime preliminari condotte dal secondo trimestre 2018 fornite dall’Istituto nazionale di statistica, secondo l’Indice dei Prezzi delle Abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie è cresciuto dello 0,8% rispetto ai primi tre mesi dello stesso anno.

Nella sua nota l’Istat ha spiegato come l’aumento IPAB sia determinato sia dai prezzi delle nuove abitazioni (+ 1,7%, contro il -1,6% da gennaio e marzo) sia dai prezzi delle abitazioni esistenti (+ 0,7%). Guardando poi alla serie storica IPAB, notiamo come nel periodo aprile – giugno 2018, i valori sono scesi del 15,8%, rispetto al 2010, con una flessione che è determinata esclusivamente esclusivamente dagli immobili esistenti, che hanno ceduto il 22,1%, mentre le costruzioni recenti fanno segnare un lieve aumento dello 0,8%.

Per quanto concerne invece le compravendite, si noti come i segnali di incremento dei prezzi delle case sembrano giungere parallelamente alle buone notizie sul numero di compravendite di abitazioni, + 5,6% secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate nel periodo di riferimento. Per quanto attiene i dati locali, bene l’andamento di Firenze e di Genova, + 4,7%, così come quello di Milano e di Palermo, + 4,4%, e quello di Torino, + 4%. Delude invece Roma, unica grande città italiana a far registrare dei dati negativi, con un passo indietro dello 0,8%.

Infine, per quanto concerne gli effetti dei mutui sulle vendite, emerge chiaramente come indebitarsi per l’acquisto di un’abitazione sia oggi un’operazione estremamente conveniente, grazie a un livello di tassi ancora ai minimi storici record. Secondo quanto anticipa MutuiOnline.it in alcune proprie riflessioni, il 2018 dovrebbe chiudersi con un erogato complessivo dei finanziamenti di 45-46 miliardi di euro, contro i 44 miliardi di euro del 2017, e uno sviluppo su base annua tra il 4% e il 6%.

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