Acquistare casa in Germania, c’è pericolo di una bolla immobiliare?

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Qualcosa di anomalo sta accadendo nel mercato immobiliare tedesco. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, il valore delle compravendite immobiliari riscontrate all’interno dei confini della Germania ha superato la soglia dei 200 miliardi di euro. Merito di una domanda in forte sviluppo che, di conseguenza, ha spinto in sensibile rialzo anche i prezzi.

Qualche esempio? Come ricordava un recente focus condotto dal quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore in proposito, rispetto al 2007 gli appartamenti a Monaco di Baviera hanno raddoppiato il prezzo, mentre gli affitti sono più cari del 40%. Il fenomeno non riguarderebbe inoltre la sola Monaco, bensì anche le altre grandi città (Amburgo, Berlino, Stoccarda e Francoforte su tutte) e le cittadine vicine ai grandi centri. E a conferma del fatto che il rischio di una bolla è sempre più vicino, vi è anche l’evidenza che molti acquirenti non occupano poi l’immobile, dando pertanto seguito ad acquisti meramente speculativi.

Più difficile, sancito quanto sopra, cercare di capire quali siano le motivazioni di un simile fermento. Tra le spiegazioni che gli analisti stanno affermando essere più probabili vi è il lancio del quantitative easing della Bce, che ha spinto le banche tedesche (e non solo) ad azzerare i rendimenti offerti sui conti correnti e, di conseguenza, molti risparmiatori a cercare fortuna su un mercato immobiliare che finora viaggiava sotto la media degli altri Paesi europei.

Ma non solo: sempre secondo i quotidiani tedeschi, al fenomeno starebbe contribuendo anche il tema dei rifugiati, sempre più in crescita in Germania. Nel 2016 sono infatti attesi 1 milione di altri rifugiati, replicando il numero del 2015: un “business” che può spingere il costo di affitti e immobili, con ciò che ne consegue sul fronte di una potenziale crisi immobiliare.

Da non sottovalutare poi la sostenibilità dei fondi pensione – aggiungeva infine il quotidiano Il Sole 24 Ore - che hanno promesso rendimenti difficili da mantenere con gli attuali tassi bassi. Un dubbio – qualcosa di più - sollevato proprio dal ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble: “È indiscutibile che la politica dei bassi interessi stia causando problemi straordinari alle banche e all'intero settore finanziario in Germania - ha spiegato - Questo vale anche nel caso degli accantonamenti per il sistema pensionistico”.

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