Custode giudiziario: nomina, compiti, requisiti e compenso.

Il custode giudiziario, nominato dal giudice ai sensi degli articoli 65 e 67 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.), ha il compito di “custodire” l’immobile pignorato, garantendone la conservazione, amministrandolo e facilitando le operazioni connesse all’asta giudiziaria. Investito del ruolo di pubblico ufficiale tramite il titolo esecutivo, il custode agisce come delegato del giudice, assumendo responsabilità sia in ambito civile che penale.
Requisiti per diventare custode giudiziario
Non è richiesto un percorso di studi specifico, né una laurea, per ricoprire il ruolo di custode giudiziario. In alcuni casi, il giudice può nominare il debitore stesso come custode, purché questi collabori attivamente alla vendita e non ostacoli l’asta. In assenza di tale collaborazione, il giudice seleziona un custode esterno da un elenco di candidati disponibile presso il Tribunale.
Per candidarsi, è sufficiente richiedere il modulo apposito al Tribunale di competenza, che riporta gli obblighi, le responsabilità e le informazioni necessarie per l’iscrizione all’elenco.
Compiti del custode giudiziario
Il custode giudiziario è incaricato di preservare l’integrità dell’immobile pignorato e di gestirne l’asta fino alla sua conclusione. Le sue funzioni, definite dal giudice in base alle specificità del caso, includono:
- Accesso all’immobile: Entro 10 giorni dalla nomina, il custode deve accedere all’immobile, se necessario con l’ausilio delle forze dell’ordine o di un fabbro. La data di accesso va comunicata al debitore tramite PEC o raccomandata A/R.
- Sgombero dell’immobile: Se l’immobile è occupato, il custode deve eseguire l’ordine di sgombero previamente disposto dal giudice.
- Manutenzione e conservazione: Il custode verifica lo stato dell’immobile e, se necessario, commissiona interventi di manutenzione tramite professionisti per prevenirne il degrado. Ogni tre mesi, deve depositare in Cancelleria una relazione periodica sullo stato dell’immobile.
- Promozione dell’asta: Il custode ha il compito di rendere l’immobile appetibile per attrarre il maggior numero di potenziali acquirenti, aumentando così il prezzo d’asta. Organizza le visite degli interessati, garantendo discrezione: evita incontri tra i visitatori e non rivela il numero di persone interessate.
Compenso del custode giudiziario
Il compenso del custode è commisurato alle responsabilità assunte ed è liquidato dal giudice dell’esecuzione tramite un decreto specifico, che indica anche chi debba sostenerne il costo (generalmente il creditore procedente, con diritto al rimborso dal ricavato della vendita).
Se il custode non coincide con il debitore, il compenso è calcolato in percentuale sul valore dell’immobile, secondo le seguenti aliquote:
- Fino a 25.000 €: 3%
- Da 25.001 € a 100.000 €: 1%
- Da 100.001 € a 200.000 €: 0,8%
- Da 200.001 € a 300.000 €: 0,7%
- Da 300.001 € a 500.000 €: 0,5%
- Oltre 500.000 €: 0,3%
Responsabilità penali del custode giudiziario
Le responsabilità penali del custode giudiziario derivano dal suo ruolo di pubblico ufficiale, conferito con la nomina del giudice ai sensi degli articoli 65 e 67 c.p.c. In quanto tale, il custode è soggetto a obblighi di diligenza, correttezza e imparzialità nella gestione dell’immobile pignorato. La violazione di questi doveri può configurare reati penali, tra cui:
- Abuso d’ufficio (art. 323 c.p.): Se il custode agisce in modo arbitrario o con dolo, ad esempio favorendo un acquirente o compromettendo l’asta per interessi personali, può incorrere in questo reato.
- Omissione o trascuratezza nei doveri d’ufficio (art. 328 c.p.): La mancata esecuzione di compiti fondamentali, come la manutenzione dell’immobile o il deposito delle relazioni periodiche in Cancelleria, può configurare questo illecito.
- Peculato (art. 314 c.p.): Qualora il custode si appropri indebitamente di beni o somme derivanti dalla gestione dell’immobile (es. proventi di locazioni non dichiarati), può essere accusato di peculato.
- Falso in atto pubblico (art. 479 c.p.): La redazione di relazioni mendaci sullo stato dell’immobile o altre comunicazioni ufficiali false può portare a responsabilità per falso.
- Turbativa d’asta (art. 353 c.p.): Comportamenti volti a manipolare o ostacolare il regolare svolgimento dell’asta, come scoraggiare i potenziali acquirenti o divulgare informazioni riservate, possono configurare questo reato.
- Danneggiamento (art. 635 c.p.): La mancata manutenzione che provochi un deterioramento grave dell’immobile può essere penalmente rilevante, se intenzionale o gravemente colposa.