Classificazione acustica degli immobili
Il Ministero dell’Ambiente sta lavorando per l’applicazione in Italia di un decreto legislativo che dovrebbe introdurre l’obbligo di classificare gli edifici in base alle caratteristiche dell’ acustica ambientale.
Tale previsione riguarderà ovviamente tutti nuovi edifici ma anche gli immobili oggetto di ristrutturazione. Per le case già esistenti invece la classificazione avrà carattere facoltativo.
La norma prevede quattro livelli differenti di efficienza acustica, dalla classe 1, che si riferisce alla classe più alta e quindi agli immobili più silenziosi, alla categoria 4 che è invece la più bassa e quindi indicante le case più rumorose.
Molti degli edifici attualmente in commercio non raggiungerebbero, stando ai requisiti odierni, neppure l’ultima categoria. La catalogazione è molto precisa perché tiene conto delle diverse unità immobiliari e non generalmente dell’intero edificio. Particolari criteri vengono inoltre applicati nel caso di ospedali, o altri uffici di pubblica utilità.
Confedlizia ha espresso, mediante le parole del Presidente Corrado Sforza Fogliani, perplessità e preoccupazioni in merito alla modifica legislativa. In particolare si teme un appesantimento burocratico lesivo per le compravendite immobiliari.
In una recente intervista il Presidente di Confedilizia ha chiesto retoricamente se fosse opportuno con tale Decreto introdurre l’esigenza di tante nuove carte oltre all’inevitabile esborso economico dovuto gli onorari professionali che le imprese di costruzione a breve dovranno sopportare per assolvere a tale obbligo.
Il rischio è quello di investire in documenti quello che potrebbe invece essere impiegato per i materiali o per la garanzia della continuità aziendale. Appare del resto intuitivo come questa classificazione possa servire a tutelare l’acquirente circa la vivibilità del luogo in cui ha sede l’immobile.
La classificazione acustica è sicuramente molto importante, in particolar modo per le persone che cercano una certa tipologia di casa.
