Mercato immobiliare milanese messo a dura prova da covid19

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Il mercato immobiliare milanese sta avendo problemi a causa della pandemia da Covid19 portando ad una serie di problematiche che sta bloccando un notevole numero di contratti bloccati. La pandemia, soprattutto in Lombardia, ha creato e continua a produrre una serie di problemi sia per l'economia sia per la salute. Il nuovo coronavirus naturalmente ha bloccato quasi completamente l'economia del nostro paese e la fase 2, per giunta partita da poco tempo, non dovrebbe portare a cambiamenti importanti visto che vi sono dei problemi per ora solo rimandati che potrebbero innescare una serie di criticità. In primo luogo è necessario ricordare che non si deve pensare che la pandemia sia stata sconfitta ma è meglio tenere presente che stiamo assistendo, molto probabilmente, ad un periodo di calma durante il quale il virus sta circolando più lentamente inducendo le persone ad essere meno attente. Ora che le limitazioni sono state eliminate e gradatamente si sta aprendo tutto tenendo però in gran conto il mantenimento delle distanze e la sanificazione degli ambienti quindi è altamente improbabile la possibilità di visitare dal vivo l'immobile creando dei problemi a chi ha intenzione di vendere casa. Si deve tenere conto che la crisi potrebbe portare ad una caduta dei prezzi che a sua volta potrebbe innescare l'arrivo di speculatori che potrebbero acquistare immobili di grande pregio a prezzi ribassati. Per ora nonostante la grande crisi che sta colpendo il nostro paese i prezzi stanno rimanendo ai livelli prima della pandemia.

Una crescita stroncata alla nascita dell'economia italiana e del mercato immobiliare milanese

Stavamo a fatica uscendo dalla crisi del 2010 con ila ripresa di vari settori dell'economia e nello specifico l'immobiliare del capoluogo lombardo stava vivendo un ottimo momento di ripresa ma la pandemia da Covid19 ha tagliato le ali a questo settore economico perché la giusta paura del contagio e le restrinzioni che il governo ha imposto su tutto il territorio nazionale hanno creato una caduta anche abbastanza netta riuscendo ad ottenere una caduta degli affari che si è pericolosamente avvicinata ai venti punti percentuali. Nonostante tutti i problemi che sono stati precedentemente evidenziati per ora i prezzi rimangono abbastanza stabili ma la crisi potrebbe portare tra non molto anche all'abbassamento dei prezzi dell'immobiliare che dovrebbe essere compreso tra i due ed i tre punti percentuali con una ripercussione davvero pessima su tutti coloro che hanno investito in questo settore. Naturalmente non esiste una notte infinita e gli analisti sono concordi sul fatto che entro il prossimo anno si dovrebbe avere il tanto sospirato rimbalzo che potrebbe riportare in alto i prezzi di una tra le città più importanti e quindi più care del mondo. La caduta dei prezzi dell'immobiliare comunque non è un male solo milanese perché città come Roma e Venezia hanno ottenuto i medesimi risultati. Naturalmente per fare un paragone in grado di reggere dev'essere fatto con altre città importanti d'Italia, senza togliere niente alle altre città italiane.

L'immobiliare italiano sta andando per niente bene ma come sta andando nel resto d'Europa?

Potrebbe sembrare strano ma il mercato immobiliare europeo non sta andando male anzi sta ottenendo dei risultati abbastanza positivi. Naturalmente si parla dei paesi più importanti d'Europa che includono, oltre l'Italia, anche la Germania, la Francia l'Inghilterra e la Spagna. Nei quattro paesi il mercato immobiliare non sta andando tanto male tanto che il rimbalzo deve essere dovrebbe arrivare entro la seconda metà di quest'anno per poi tornare pienamente positivo entro 2021. Potrebbe sembrare strana una differenza ma è necessario tenere presente che vi sono una serie di aspetti che vanno a modificare l'andamento dell'immobiliare in momenti di crisi come questi. I fondamentali della Francia, della Germania, dell'Inghilterra e della Spagna erano decisamente migliori rispetto all'Italia quindi sono riuscite in qualche modo ad ergere delle difese economiche in modo tale da poter ripartire al meglio una volta che la pandemia ha dato i primi cenni di attenuamento. In questo modo le attività, chi più chi meno, hanno riaperto facendo partire prima le vari fase di apertura rischiando molto in termini di ritorno del contagio. Nonostante tutto, il decremento c'è stato ed è stato abbastanza rimarchevole nonostante non sia arrivato a perdere oltre quattordici punti.

Se le vendite europee crollano gli affitti sicuramente non ridono

Ancora la pandemia ha scandito il tempo della vita economica quindi anche gli affitti commerciali hanno seguito la medesima sorte visto che quasi tutte le città hanno visto chiudere negozi con una prospettiva non molto chiara sul futuro. In tutte le città i canoni d'affitto si sono abbassati notevolmente mantenendo i mille euro mensili solo nelle strade dove prima i canoni superavano senza problemi i quattromila euro.

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