Muri maestri: differenze e possibili azioni

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I muri maestri sono quei muri che servono a sorreggere l’edificio. Di fronte a costruzioni in cemento armato, quando parliamo di muri maestri, facciamo riferimento all’intelaiatura dei pilastri e delle architravi, nonché dei pannelli in muratura di mattoni e di altro materiale, in grado di riempire i vani e comporre insieme il primo edificio.

Non tutti i muri perimetrali sono da intendersi come maestri. I muri perimetrali sono quei muri che vanno a delimitare la superficie coperta, determinando la consistenza volumetrica dell’edificio, considerato in modo unitario, andandolo a proteggere dagli agenti termici e atmosferici, delimitando la sagoma architettonica. Essi devono essere considerati comuni a tutti i condomini, anche nelle parti che sono in corrispondenza dei piani di proprietà ad uso singolo o a uso esclusivo, oppure quando vengono collocati nella posizione avanzata o arretrata, che non coincide con il perimetro esterno dei muri perimetrali esistenti, in corrispondenza degli altri piani, come in genere si verifica per i piani attici.

Oggi non si può distinguere un muro maestro da uno perimetrale, a causa delle moderne tecniche costruttive in cemento armato, le quali hanno modificato la funzione dei muri perimetrali. Questa non assicura la stabilità dell’edificio, va solo a delimitarlo esternamente. La funzione portante è, invece, esercitata dai pilastri e dalle architravi in conglobamento cementizio. Si tratta di una distinzione molto importante per il singolo condomine. Infatti, mentre per il muro maestro condominiale, al pari delle fondazioni, non è permesso alcun tipo di azione da parte del singolo compartecipante, per i muri perimetrali condominiali che non fungono anche da sostegno, sono consentite determinate opere anche per il vantaggio di un solo condomino.

Costruire nel modo giusto è importante, grazie alla tecnologia e le nuove tecniche gli edifici oggi sono più sicuri.

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