Bonus ristrutturazione 2022: la detrazione del 50 sui lavori in casa.

Bonus Ristrutturazio...

Il bonus ristrutturazione 2022 è uno dei bonus casa prorogati fino al 31 Dicembre 2024 che prevede un incentivo per tutti coloro che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia sia ordinaria che straordinaria all’interno di edifici abitativi.

Il bonus ristrutturazione 2022 prevede una detrazione del 50% sull’IRPEF della spesa sostenuta entro l’importo massimo di 96.000€ ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Il bonus ristrutturazione fu introdotto nella prima volta dall'art 16-bis del 1986 e poi venne successivamente potenziato a Giugno 2013 che prevedeva esclusivamente la detrazione. Con il Decreto Bilancio poi sono state introdotte la cessione del credito e lo sconto in fattura; ma arriviamo ad oggi: con la legge Bilancio il bonus ristrutturazione è stato innalzato al 50% e prorogato fino al 31 Dicembre 2024.

Bonus ristrutturazione 2022: quali lavori sono compresi?

Gli interventi che possono beneficiare di tale bonus si dividono in due macro categorie:

  • lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo sulle parti comuni dei condomini (nel caso in cui non si riuscisse ad usufruire del bonus 110%);
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo  e ristrutturazione edilizia sulle singole unità immobiliare residenziali di qualsiasi categoria catastale.
  • lavori necessari alla ricostruzione o al danneggiamento di un immobile a causa di eventi calamitosi;
  • lavori necessari per l’eliminazione delle barriere architettoniche o all’inserimento di ascensori e montacarichi;
  • lavori per la realizzazione di strumenti che agevolano fli spostamenti di persone disabili all’interno della propria abitazione;
  • bonifica dell’amianto o lavori che evitano infortuni domestici (es. perdita di gas);
  • lavori relativi all’inserimento di misure che hanno il compito di evitare furti e aggressioni ( es. antifurto, porta blindata);
  • interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza.

Quindi se ad esempio hai deciso di sostituire gli infissi o le persiane, se vuoi installare un ascensore, se vuoi ristrutturare il tuo bagno o vuoi effettuare dei lavori che contribuiscono al risparmio energetico potrai richiedere il bonus ristrutturazione 2022. Oltre al lavoro effettivo è possibile inserire all’interno della spesa detraibile anche:

  • le spese per la progettazione;
  • le spese per le prestazioni di professionisti (architetto, ingegnere, tecnico specializzato);
  • spesa per l’acquisto dei materiali;
  • spesa per la relazione di conformità dei lavori;
  • imposta sul valore aggiunto;
  • spese per le perizie, i sopralluoghi e la messa in regola degli edifici;
  • oneri di urbanizzazione.

Quindi quali sono i lavori non compresi nel Bonus Ristrutturazione 2022? 

L’acquisto di strumenti volti al conseguimento degli obiettivi sopraelencati non sono detraibili attraverso il bonus 2022 che si rivolge unicamente agli interventi sugli immobili.

Chi può beneficiare del Bonus Ristrutturazione 2022?

Il Bonus Ristrutturazione 2022 è rivolto a tutti coloro che provvedono al versamento delle imposte sui redditi, sia i residenti in Italia che i non residenti. Inoltre ad usufruire dell’agevolazione non è solo il proprietario dell’abitazione. Infatti possono detrarre il 50% della spesa sui lavori effettuati anche il nudo proprietario, l’usufruttuario, l’inquilino o il comodatario. 

In ogni caso per godere del bonus ristrutturazione 2022 bisognerà che i bonifici e le fatture siano intestate a chi richiede la detrazione.

Oltre alle figure sopra elencate possono far richiesta della detrazione anche un familiare convivente: le fatture dovranno essere a suo nome e nonostante le autorizzazioni comunali siano intestate al proprietario dell’immobile, questo non comprometterà l’approvazione della richiesta; l’aspetto fondamentale per tale richiesta è esclusivamente che il richiedente risulti convivente del proprietario dell’immobile. Nel caso in cui il familiare non risulti convivente per poter usufruire della detrazione dovrà possedere un titolo idoneo come ad esempio un comodato d’uso.

Se invece si vuole fare la richiesta di ripartizione della detrazione tra moglie e marito è possibile farla al 50% per ciascun coniuge: le fatture dovranno essere cointestate e il bonifico dovrà essere eseguito da un conto corrente cointestato. Inoltre, dettaglio spesso tralasciato, i coniugi dovranno essere entrambi residenti nell’abitazione in cui verranno effettuati i lavori. 

E’ importante sapere anche che il Bonus Ristrutturazione 2022 è accordato sull’immobile e non alla persona quindi se si supera il tetto massimo di 96.000€ non sarà possibile far detrarre l’importo mancante ad un convivente.

Cosa succede se vendo casa dopo aver fatto il bonus ristrutturazione?

Nel caso in cui si vende un immobile in cui sono stati effettuati interventi di ristrutturazione, le quote residue verranno trasferite al nuovo proprietario.

Posso eseguire i lavori da solo ed usufruire del bonus ristrutturazione 2022?

Sì è possibile eseguire i lavori in proprio e richiedere il bonus ristrutturazione che verrà però applicato esclusivamente sulla spesa di acquisto dei materiali utilizzati.

Come usufruire del bonus ristrutturazione 2022?

Dal 1 Gennaio 2022 al 31 Dicembre 2022 si potrà beneficiare delle spese sostenute attraverso 3 modalità:

  • detrazione fiscale 
  • cessione del credito
  • sconto in fattura

Detrazione fiscale del 50% su un totale di massimo 96.000€

Il bonus ristrutturazione 2022 prevede la restituzione del 50% della spesa sotto forma di ristrutturazioni-cessione-del-credito-e-sconto-in-fattura-5642">detrazione fiscale al momento della dichiarazione dei redditi che verrà divisa in 10 rate uguali e dilazionata per 10 anni consecutivi che verranno detrarre dalle tasse da pagare.

Sconto in fattura del 50% su un totale di massimo 96.000€

Questa modalità prevede che il proprietario o colui che provvede alla ristrutturazione dell’immobile provvederà al pagamento del 50% delle spese sostenute e l’altra metà dovrà essere anticipata da chi sostiene i lavori. L’impresa che ha anticipato il pagamento del lavoro si vedrà rimborsare attraverso il credito d’imposta maturato.

Cessione del credito d’imposta del 50% su un totale di massimo 96.000€ 

La cessione del credito d’imposta prevede che il proprietario dell’immobile e la ditta che esegue i lavori cedono il credito con lo stato ad una Banca o un istituto di credito che provvederà a versare la cifra mantenendo una piccola percentuale

Come richiedere il Bonus Ristrutturazione 2022?

Per richiedere il Bonus ristrutturazioni 2022 bisognerà rivolgersi al CAF o al proprio consulente fiscale richiedendo una delle tre modalità sopra elencate.

Se si è optato per la detrazione fiscale bisognerà richiedere il bonus in base di dichiarazione dei redditi (730 o Modello Unico); per le altre due modalità bisognerà trasmettere un modulo telematico all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello a cui sono state sostenute le spese.

Quali permessi occorrono  per usufruire del bonus?

In base ai lavori che deciderete di eseguire saranno necessari diversi tipi di concessione da richiedere al Comune (ad indicarvelo in questo caso sarà l’architetto o l’ingegnere a cui vi siete rivolti). 

Nel caso in cui si effettuino dei lavori che come obiettivo hanno il risparmio energetico bisognerà inviare la comunicazione ENEA. Questa comunicazione è resa necessaria in alcune tipologie di lavori che è possibile consultare sul loro sito.

Come pagare le fatture dei lavori? 

E’ molto importante la modalità di pagamento: infatti per pagare le fatture relative al bonus ristrutturazione bisognerà eseguire il bonifico parlante  inserendo all’interno la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la P.Iva del beneficiario del pagamento. 

Quanto dura il bonus ristrutturazioni? 

Al momento il bonus ristrutturazione è stato prorogato fino al termine del 2024 godendo della detrazione del 50%. Successivamente non sappiamo se verrà prolungata ulteriormente o si tornerà alla detrazione originaria, del 36%.

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