Sempre meno case all'asta; si regista un calo del 12,3%

Sempre Meno Case All...

Le aste immobiliari non hanno più incanto. Gli immobili non si riescono più a vendere come una volta. Nel 2017, infatti, secondo il rapporto Astasys, sono state pubblicate aste relative a 234.340 immobili, in diminuzione del 12,3% rispetto al 2016, anno in cui solo il 14% delle procedure si è conclusa con un’aggiudicazione.

Cos’è successo dunque?

Nonostante il decreto 132/2015 abbia snellito le procedure, l’appetibilità degli immobili offerti è spesso inadeguata, perché le stime di partenza sono troppo alte, soprattutto quando gli immobili sono in vendita da più anni. Pensate che quasi 66 mila immobili sono in vendita da prima del 2011 e circa 3.000 casi la pubblicazione è avvenuta addirittura prima del 1990.

Nel 70% dei casi gli immobili sono abitazioni e pertinenze, perlopiù di valore limitato: solo nel 9% dei casi infatti si superano i 250 mila euro, mentre nel 78% si sta sotto i 140 mila. Inoltre, alle aste giudiziarie non vengono considerati sia gli immobili in leasing sia quelli ipotecati per finanziamenti stipulati con il “patto marciano”, che consente alla banca di procedere direttamente alla vendita.

Il valore complessivo del patrimonio in offerta è di 30,2 miliardi di euro. Le esecuzioni immobiliari (mutui non pagati) rappresentano il 78% dei casi, le procedure concorsuali (fallimenti) il 20% mentre le divisioni giudiziali (divisioni di eredità o di patrimoni tra coniugi che si separano) sono solo il 2%.

Il mercato delle aste è cambiato e non è più solo un affare per “speculatori” o, almeno, per addetti ai lavori. Il decreto 132/2015 ha istituito il portale delle vendite giudiziarie presso il Ministero della Giustizia (pvp.giustizia.it), dove andrebbero inseriti tutti gli immobili in offerta. Manca però un regolamento attuativo e oggi, se si cercano case in asta, in tutta Italia se ne trovano solo 1.379, a fronte di un’offerta reale di oltre 160 mila unità.

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