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Gli architetti hanno competenza per progettare impianti

Riconosciute competenze degli architetti nella progettazione Impianti

La sentenza n. 1550 del 15 marzo 2013 del Consiglio di Stato ha segnato un'importante svolta nella definizione delle competenze professionali degli architetti, riconoscendo la loro piena legittimità nella progettazione di impianti collegati agli edifici, inclusi quelli soggetti ad omologazione Ispesl. Questo pronunciamento si è concretizzato in seguito al ricorso presentato dall'Ordine degli Architetti di Roma contro una sentenza precedente del Tar Lazio, la n. 7174 del 2008, che escludeva gli architetti dalla progettazione di impianti come quelli di riscaldamento, ritenuti di competenza esclusiva degli ingegneri.

Cos’era accaduto prima?

Nel 1999, un provvedimento dell'Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza del Lavoro (oggi Inail) aveva sancito che la progettazione di impianti, come il riscaldamento, fosse di competenza degli ingegneri, in quanto considerati opere accessorie a un fabbricato già esistente. Secondo tale interpretazione, gli impianti dovevano essere progettati separatamente e, di conseguenza, l’ingegnere risultava la figura professionale più adatta per gestirli.

Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ribaltato questa posizione, confermando che l’articolo 52 del R.d. n. 2537/1925 riconosce agli architetti il diritto di occuparsi di opere di edilizia civile, comprese quelle tecnologiche, come gli impianti idraulici e di riscaldamento, che sono considerati componenti funzionali e integrati all’edificio stesso.

Cosa stabilisce la sentenza?

Il Consiglio di Stato ha chiarito che, nonostante gli impianti possano essere definiti "accessori" rispetto all’edificio principale, il loro legame funzionale con l'opera edilizia rende gli architetti pienamente competenti in merito alla loro progettazione. Secondo la sentenza, gli impianti sono parte integrante del progetto edilizio complessivo e, pertanto, la progettazione di tali impianti può essere sottoscritta anche dagli architetti, senza che la funzione progettuale debba essere separata o esclusivamente assegnata ad altri professionisti, come gli ingegneri.

In questo contesto, si amplia il campo di azione degli architetti, estendendo la loro competenza non solo agli aspetti strutturali, ma anche agli impianti tecnologici che, pur essendo accessori all'edificio, sono parte della sua funzionalità complessiva.

Implicazioni e prospettive

Questa sentenza rappresenta una vittoria significativa per gli architetti, che vedono finalmente riconosciuto il loro ruolo nella progettazione di impianti, un settore che fino a oggi era stato oggetto di controversie legali e professionali. Inoltre, la decisione stabilisce una maggiore chiarezza sulla divisione dei compiti professionali, in un ambito in cui la collaborazione tra ingegneri e architetti è sempre stata fondamentale. Con il riconoscimento formale delle competenze degli architetti, si prevede una riorganizzazione dei flussi di lavoro nei cantieri e nelle progettazioni, riducendo possibili conflitti di competenza.

Il concetto di “opere di edilizia civile”

In base alla sentenza, il concetto di “opere di edilizia civile” va oltre la mera realizzazione di strutture portanti e si estende a tutte le componenti funzionali e tecnologiche, tra cui impianti di riscaldamento, idraulici ed elettrici. Questo ampliamento delle competenze degli architetti favorisce una visione più integrata del progetto edilizio, in cui tutti gli elementi tecnologici e strutturali sono progettati congiuntamente, per garantire efficienza e funzionalità dell’edificio nel suo complesso.

La decisione ha un'importanza particolare anche alla luce delle trasformazioni che il settore delle costruzioni sta vivendo, in cui l’innovazione tecnologica e l’attenzione alla sostenibilità ambientale richiedono la presenza di professionisti che sappiano integrare diverse competenze, come quelle di architetti e ingegneri.

La sentenza del Consiglio di Stato conferma la crescente necessità di una maggiore collaborazione tra professionisti e del riconoscimento delle competenze specifiche di ciascuno. Se da un lato gli ingegneri sono responsabili per certi aspetti tecnici e strutturali, dall'altro gli architetti sono ora ufficialmente riconosciuti anche come professionisti capaci di progettare e gestire impianti integrati negli edifici, in sintonia con le normative di sicurezza e funzionalità. Questo riconoscimento amplia il campo di azione degli architetti, potenziando il loro ruolo nel panorama delle costruzioni moderne.

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