Ricostruzione a L’Aquila: imprese "mordi e fuggi"

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Anche in Italia il fenomeno delle imprese mordi e fuggi, si sta allargando. Queste non lasciano un valore aggiunto sul territorio e cercano solo di ottenere gli incentivi statali, per poi non completare gli interventi.Tale fenomeno riguarda soprattutto la ricostruzione dell’Abruzzo. Infatti, l’Ance L'Aquila sta denunciando da tempo il comportamento di alcune imprese, le quali cercano di ottenere contributi per la ricostruzione, in modo da risanare i propri bilanci con varie conseguenze per i cittadini.

Gianni Frattale, presidente dell’Ance, ha chiarito che questo è uno dei compiti che L’Aquila si sta riservando di perseguire.

Confindustria, dal canto suo, ha suggerito di impedire alle imprese di andare oltre un tetto di commesse, questo per contrastare il fenomeno. La soluzione sembrerebbe ingenua, giacché il tema è stato ampiamente studiato. Secondo i costruttori una simile imposizione aprirebbe contenziosi immediati e sicuramente perdenti per l'amministrazione e per gli imprenditori locali. Non si può impedire ad un'impresa sempre rispettosa dei patti contrattuali e dei lavori di qualità di acquisire commesse, di crescere e di creare lavoro e sviluppo nel Paese.

L’Ance deve far leva sulle credenziali da imprenditori che hanno la loro storia lavorativa e personale sul territorio, lontano da criminalità e mafia. Proprio per questo si può fare la differenza.

Per l'Associazione dei costruttori aquilani, bisogna focalizzarsi attorno a punti fondamentali, che sono: politiche di legalità e di trasparenza come il rating, la pagella pubblica di qualità per riportare le capacità di un'impresa; sulle white list delle aziende libere dai condizionamenti e dalle infiltrazioni della criminalità organizzata; sulle polizze assicurative e fidejussorie sui cantieri, per coprire i rischi di ritardi e di lavori non eseguiti o eseguiti male, e su altri validi strumenti contrattuali di cui si possono avvalere le pubbliche amministrazioni e i cittadini.

Sono passati tanti anni, in un altra nazione probabilmente le cose sarebbero andate diversamente

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