Legge sul Condominio:considerazioni dopo le nuove modifiche.

Legge Sul Condominio...

Il codice civile sul Condominio è stato aggiornato dopo settant’anni, le novità e le modifiche sono state molteplici.

Sono state previste maggiori responsabilità e sanzioni per l’amministratore, di fatti sono aumentate le casistiche relative alla revoca giudiziaria. E’ stato previsto un maggiore potere e riconoscimento alla professione, sono stati, infatti, previsti i requisiti minimi per diventare amministratori di condominio. E’ stato, inoltre, disciplinato il bilancio di condominio ed è stata aumentata a 2 anni la durata dell’incarico di amministratore. Per i condòmini, intanto, sono stati eliminati i vincoli di tenuta degli animali domestici in casa. E’ stato poi disposto il diritto di distacco unilaterale dal Centralizzato e aumentato il potere di controllo sull'attività dell'Amministratore. Per saperne di più sulle modifiche del ruolo di amministratore leggi questo articolo "Amministratore di condominio: nuove regole"

Circa la disciplina delle parti comuni, c’è la possibilità di comminare sanzioni ai condòmini che violano il Regolamento, che vanno dai 200,00 agli 800,00 euro. Per le Assemblee, sono state diminuite alcune maggioranze deliberative e sancito il divieto di delegare l'Amministratore. A parte alcuni aspetti positivi, la legge sembra tradire le aspettative degli amministratori che attendevano una modifica da anni. Le maggiori associazioni di Amministratori, tra cui l’ANACI hanno premuto per l’emanazione della legge, il cui scopo è sconfiggere l’abusivismo. La conseguenza è stata semplicemente la burocratizzazione della gestione del condominio. Certo, sono stati fissati quantomeno dei punti cardine, come il conto corrente condominiale, l’estrazione delle ricevute dei bilanci. Insomma, elementi che già erano in uso tra i professionisti seri. La legge prevede un abbattimento del libero arbitrio del condòmino, che potrà essere ripreso (art. 1122 ter) quando entra ed esce da casa. Inoltre si legge che Le norme del regolamento non possono porre limiti alle destinazioni d’uso delle unità di proprietà esclusiva né vietare di possedere o detenere animali da compagnia.

Cosa vuol dire?

In realtà si tratta di una manovra vessatoria nei confronti di quei condomini che hanno allergie al pelo degli animali, non vogliono essere disturbati dall'abbaiare dei cani e non vogliono sentire le “esalazioni” provenienti dagli appartamenti dove si allevano gatti.

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